Melissa Leo: donne da Oscar

Melissa Leo nasce a New York il 14 Settembre 1960, padre editore e madre insegnante, dopo il liceo si iscrive all’università di New York ma non termina gli studi, l’esordio è in tv con alcuni episodi de La valle dei pini, è il 1984.

La tv la vedrà impegnata in altre famose produzioni tra cui Law & Order, Homicide: life on the street, Criminal minds e The L world. L’esordio cinematografico sarà nel romance sovrannaturale Always di Steven Spielberg.

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Sean Penn: into the Hollywood

Ormai consolidata icona del cinema americano, ottimo interprete e strabiliante regista, e non stiamo parlando di tecnica o virtuosismi con la macchina da presa, ma di talento nel raccontare persone e sentimenti con raffinato e impeccabile stile, che tocca il cuore e spinge a riflettere, e negli ultimi anni la sua impronta nel panorama cinematografico statunitense è ormai profonda ed indelebile.

Sean Penn nasce a Santa Monica (California) il 17 Agosto 1960, dall’attrice Eileen Ryan e dal regista Leo Penn, due fratelli Michael, musicista e il noto attore Chris Penn, morto prematuramente nel 2006. Adolescente si diverte a girare cortometraggi in Super 8 con i suoi amici e vicini di casa  Charlie Sheen ed Emilio Estevez.

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Guillermo Arriaga, reale ed immaginario

Venerdì 7 novembre debutta nelle sale italiane: The Burning Plain presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, per la regia di Guillermo Arriaga, e per voi prontamente visionato e recensito dal sottoscritto.

Nato dall’idea di un dramma umano che ruota intorno ai quattro elementi: terra, fuoco, acqua e aria, originariamente, doveva semplicemente intitolarsi The Four Elements. Poi, però, la storia ha preso un’altra direzione e Arriaga ha potuto mettere insieme un cast di giovani attori di talento, dominato dal fascino e dal talento di due attrici premio Oscar, come Charlize Theron e Kim Basinger.

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Festival di Venezia dalla cinquantunesima alla sessantesima edizione: da Abel Ferrara a Robert Rodriguez

A un certo punto mi sono reso conto di quello che significa “progresso”. Non sono ancora del tutto convinto che si tratti di un sinonimo di evoluzione. Tuttavia in un certo senso è come cadere dal letto mentre si sta giocando col proprio padre, o fratello, e, invece di fracassarsi completamente la testa, rompersi “semplicemente” un braccio.

Spesso, quando mi aggiro per le vie di Venezia, alla ricerca di tracce del festival, mi rendo conto che la gente ha l’ombrello aperto, ma non riesco a capire se lo fa perchè piove o per ripararsi dal solo. Sono così tante le cose che confondo, con questa confusione di auto e di novità. Anche i colori sono cambiati, non c’è più la discriminabilià di un tempo, dentro e fuori le persone.

E’ come se per qualche motivo le cose si siano complicate in modo esponenziale, abbastanza all’improvviso. Il mio unico timore è quello di non poter assistere, col fiato sospeso e i violini che stridono sadici nelle mie orecchie, a scene di vendetta, in terza persona, quasi bidimensionali, in cui il sangue del riscatto schizza orizzontalmente sulla neve, colorandola in modo caotico.

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