10 duetti da cinema

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Oggi abbiamo stilato una classifica molto particolare selezionando alcune coppie di attori che si sono esibite in duetti memorabili e per certi versi inarrivabili, magari per un’intesa sul set praticamente perfetta, per una serie di scambi di battute davvero perfette, o magari solo per misteriose coincidenze che hanno permesso di unire due talenti in stato di grazia.

Evitando di fossilizzarci troppo su qualche genere in particolare e senza escludere film magari considerati di serie B abbiamo inserito dieci classici, con un occhio di riguardo al cinema di casa nostra, e privilegiando coppie d’attori i cui duetti sono rimasti nell’immaginario collettivo.

Dopo il salto la nostra top ten con una galleria fotografica e frasi estratte dai film.

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Totò, Peppino e… la malafemmina, recensione

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Antonio Caponi (Totò) e suo fratello Peppino (Peppino De Filippo) sono due contadinotti di poca cultura e dal carattere opposto, il primo è spendaccione, truffaldino e donnaiolo, il secondo avarissimo e alquanto ingenuo, entrambi mantengono il nipote Gianni (Teddy Reno), studente di medicina, ma quest’ultimo invaghitosi di una ballerina lascia Napoli per seguirla nella tentacolare Milano.

La bellerina in questione, la bellissima Marisa (Dorian Gray), al contrario di quello che si potrebbe pensare è molto innamorata di Gianni e non gli permetterebbe mai di abbandonare gli studi, di altro avviso sono gli agguerritissimi fratelli Caponi che giunti a Milano hanno intenzione di convincere a suon di soldoni la bella Marisa a farsi da parte.

Così assisteremo al viaggio in terra straniera della coppia di fratelli, che sbarcati a Milano si infileranno in una sequela di spassosi equivoci che li porteranno a conoscenza della vera natura dell’amore che lega il nipote alla sensuale ballerina.

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La banda degli onesti, recensione

Antonio Buonocore (Totò) è il portinaio di uno stabile che un bel giorno si ritrova per le mani quello che sembra essere un inaspettato colpo di fortuna, nonchè la svolta della vita, alcuni clichè sottratti alla Zecca dello Stato e la carta filigranata per stampare delle banconote.

Antonio viene in possesso dello scottante materiale grazie ad una confessione fattagli da un anziano inquilino, che in punto di morte gli rivela dove ha nascosto filigrana e clichè di cui Antonio si appropria dopo la morte dell’uomo.

L’idea è molto semplice, almeno sulla carta, coinvolgere altri due compari nell’operazione, il tipografo Giuseppe Lo Turco (Peppino De Filippo), lui fornirà i macchinari necessari a stampare fisicamente le banconote e il pittore Cardone (Giacomo Furia), un artista della tela esperto di colori e vernici.

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