Spy Kids 4, recensione in anteprima

Marissa Cortez Wilson (Jessica Alba) è una neo-mamma che ha sposato un reporter televisivo vedovo (Joel McHale) con due figli e per riuscire ad occuparsi a tempo pieno del suo bebè e della sua famiglia ha deciso di lasciare il suo impiego di super-agente segreto dell’OSS, si perchè la bella Marissa è una spia di quelle alla Mission impossible. Purtroppo gli sforzi di Marissa per conquistarsi l’affetto dei figli del marito, i gemelli Rebecca e Cecil (Rowan Blanchard e Mason Cook) sembrano funzionare solo in parte, perchè se Cecil sembra apprezzare le attenzioni di Marissa, Rebecca reagisce invece con terribili scherzi e scostanza. Ben presto però l’OSS avrà nuovamente bisogno dei servigi di Marissa costringendola a tornare in azione per sventare il folle piano del Timekeeper, un cattivo da manuale che ha deciso di rubare tutto il tempo rimasto all’umanità, secondo lui incapace di sfruttarlo in maniera adeguata. Questa nuova missione sarà l’occasione per Marissa e i gemelli di conoscersi meglio e di stabilire finalmente un legame, naturalmente dopo aver salvato il mondo da un’imminente apocalisse temporale.

Quarto capitolo per il franchise Spy Kids, la fortunata serie di family-movies creata da Robert Rodriguez sceglie di tornare alle origini con due nuovi piccoli protagonisti e un reboot che mette al centro della trama la famiglia, provando a dare alla storia un po’ meno consistenza visiva del terzo capitolo Missione 3D – Game Over infarcito di effetti visivi troppo carichi e di un 3D debordante.

Spy Kids 4: All the Time in the World mostra senza alcun dubbio segni evidenti di stanca, però Rodriguez riesce comunque a mostrare sprazzi di quella creatività dal tratto squisitamente infantile, nel senso più positivo del termine, che ha permesso alla serie di incassare ad oggi oltre 500 milioni di dollari e di essere sempre in sintonia con un immaginario, quello del film per famiglie, che nel tempo si è evoluto inglobando al suo interno fumetti, tecnologia e videogames.

Il film di Rodriguez non convince nella sua interezza, sembra quasi voler presagire un imminente trasloco del franchise verso i lidi dell’home-video, ma è innegabile che anche in questo quarto capitolo tra alti e bassi il divertimento non manca, vedi l’intrigante scelta del tempo come fil rouge dell’intera avventura, effetti speciali di altissimo profilo, qualche scivolata nel kitsch che resta un tratto distintivo di Rodriguez (la scazzottata di Alba incinta e sacchetti di vomito e pannolini usati branditi a mo’ di armi) e naturalmente la bella Jessica Alba graziosa e divertente anche se non sempre del tutto a suo agio.

Note di produzione: nel cast figurano anche i protagonisti dei primi tre film Alexa Vega e Daryl Sabara e l’immancabile cameo di Danny Trejo. Ad oggi il film ha registrato l’incasso più basso dell’intero franchise con un introito worldwide di 75 milioni di dollari a fronte di un budget di 27 che tra l’altro è anche il budget più basso investito nella serie. Questo quarto capitolo è stato il primo della serie ad aver utilizzato l’Aromascope che permette agli spettatori di sentire odori e aromi del film tramite cartoncini gratta & annusa (che richiamano quelli Smell-O-Vision usati negli anni ’60), l’ultima volta che questo sistema è stato usato nelle sale è stato per il film d’animazione del 2003 Rugrats Go Wild.