L’isola delle coppie, recensione in anteprima

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Jason e Cinthia non riescono a concepire un figlio che vedono come unica ancora di salvezza di un matrimonio ormai alla deriva, la coppia però non si arrende e decide di partecipare ad Eden, un ritiro su un’esotica isola per coppie in difficoltà.

Questa particolare terapia di coppia risulta però alquanto costosa, allora visto un ghiotto sconto comitiva i due coinvolgono altre tre coppie di loro amici, convincendoli che l’esperienza potrebbe essere vissuta come una vacanza.

Al loro arrivo sull’isola la brutta notizia, anche le altre coppie che hanno accompagnato Cinthia e Jason saranno obbligate alla terapia, in caso contrario dovranno lasciare la paradisiaca isola, così gli atri si adeguano loro malgrado e cominceranno a frequentare sedute, corsi e alcuni stravaganti terapisti.

Jon Favreau e Vince Vaughn, qui protagonisti nonchè autori della sceneggiatura insieme a Dana Fox, ci parlano di coppie e matrimonio, e di una terapia molto particolare affrontata su una paradisiaca isola che diventerà una sorta di catartico e spassoso sfogo collettivo per quattro coppie alla ricerca del segreto per un matrimonio felice.

Anzi in realtà la coppia in terapia in origine doveva essere una, le altre tre si trovano catapultate loro malgrado in un divertente gioco al massacro diretto senza particolari guizzi dal regista, attore e produttore Peter Billingsley

I dialoghi, punto forte della pellicola, risultano quasi sempre all’altezza della situazione, invece le gag che si alternano alle sedute sono decisamente trite, ma a distrarre lo spettatore dalle evidenti lacune ci pensa la splendida location esotica e l’indiscussa verve dei protagonisti.

Per il resto  nulla di nuovo o particolarmente originale, anche se è palese e apprezzabile il tentativo di dare una prospettiva più adulta a tutta l’operazione, tentativo che però rimane latente e si perde tra una serie di stereotipi tipici delle comedy romance.

Limiti a parte L’isola delle coppie rimane un gradevole divertissement, ideale per passare un paio d’ore all’insegna del buonumore, poichè nonostante tutto confezione e cast valgono sicuramente il prezzo del biglietto.