Holy Water, recensione in anteprima

In uno sperduto villaggio irlandese abitato da poche anime quattro amici, un postino senza più  posta da consegnare, il proprietario di un albergo in via di chiusura per mancanza cronica di clienti, un meccanico che si arrangia riparando qualunque cosa e un timido giovane di belle speranze che sogna di fuggire in Inghilterra in cerca di una vita migliore si ritrovano spesso per suonare insieme nel locale pub con il loro gruppo folk.

Visto che la crisi incombe e il lavoro scarseggia ecco che il postino escogita un’idea per risollevare in un sol colpo la magra situazione, conoscendo a menadito il percorso di un trasporto di Viagra che periodicamente segue il suo stesso tragitto e scoprendone l’impensabile valore, convince gli altri membri della band ad organizzare una rapina per impossessarsi del prezioso carico.

Dopo una pianificazione alla Mr. Bean e un’assalto al trasporto a dir poco fantozziano i quattro si impossessano della moltitudine di miracolose pillole blu,  ignari che mentre sono in attesa che le acque si calmino per poter piazzare il carico sul mercato di Amsterdam dagli States arriva un tostissimo team specializzato in sicurezza che oltre ad offrire due milioni di dollari di ricompensa a chi darà informazioni sulla rapina si mette sulle loro tracce sfoggiando un supporto tecnologico alla James Bond.

Naturalmente il panico avrà la meglio e in preda all’isteria la banda di criminali da strapazzo butterà i fusti di pillole in un vicino pozzo, danneggiandoli e inquinando senza accorgersene la locale falda acquifera che serve proprio tutte le abitazioni del loro villaggio, inutire dire che le conseguenze dopo qualche tè saranno miracolosamente eccitanti.

Tom Reeve alla sua terza prova dietro la macchina da presa, dopo il fantasy George and the Dragon decide di puntare su una comedy a tutto tondo dalle intriganti location, che ammicca a pellicole come L’erba di Grace e rivisita il filone heist-movie, quello dei film con rapina tanto per intenderci, virato in salsa ironica e puntando alla parodia come fecero a suo tempo classici come I soliti ignoti e più recentemente il nostrano I mitici-Colpo gobbo a Milano e il remake Ladykillers dei fratelli Coen.

Il risultato è discreto, ma il divertimento in Holy Water non risulta omogeneo, si parte con ottime premesse, durante la rapina si perde un tantinello il controllo scivolando nel grottesco e poi quando si fa viva la squadra capitanata dalla tostissima Linda Hamilton di Terminator e la miracolosa acqua blu comincia a dare i suoi portentosi effetti, il divertimento sale di livello ma tende troppo presto a scemare, insomma quest’aria irriverente che permea la pellicola senza disdegnare qualche puntatina all’insegna del pruriginoso purtroppo funziona a corrente alternata, ma è indubbio che nel complesso il divertimento non manca.

Nelle sale dall’11 marzo 2011

Note di produzione: nel cast oltre a Linda Hamilton ex-Sarah Connor del dittico Terminator, anche il roccioso ex-wrestler Tom Lister Jr. (A 30 secondi dalla fine) e i fratelli John e Susan Linch, il regista Tom Reeve ha prodotto l’horror di Neil Marshall Dog soldiers e questo è il secondo film in uscita nelle nostre sale a trattare le miracolose pillole blu dopo il dramma-romance Amore & altri rimedi.