I nuovi mostri, recensione

Torniamo ad occuparci dei classici della commedia al’italiana, quella che ci manca tanto e che stavolta bissa con il sequel I nuovi mostri, ideale evoluzione all’insegna del cinico andante del memorabile I Mostri diretto nel ’63 da Dino Risi e interpretato da Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Il film è del ’77 quindi parte della società italiota ha avuto tutto il  il tempo di involvere e regredire verso lo stato brado,  malcelato da un’artificiosa e confusa idea di modernità e uno sfrenato consumismo all’insegna dell’ostentazione a prescindere. La formula resta quella del film ad episodi, anche se stavolta si punta al film corale con un cast decisamente nutrito che oltre al ritorno del dinamico duo Tognazzi/Gassmann, vede l’arrivo dell’Albertone Nazionale e di Ornella Muti, mentre a Risi si  unoscono in cabina regia Ettore Scola e Mario Monicelli.

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Furio Scarpelli è morto

Furio Scarpelli ok

Lo scrittore Furio Scarpelli è morto questa mattina, poco dopo la mezzanotte: il vignettista e sceneggiatore, considerato uno dei padri della commedia all’italiana, aveva compiuto da poco 90 anni. A dare la notizia è stato il nipote Filiberto Scarpelli.

Scarpelli in coppia ad Age (Agenore Incroci) aveva firmato film che hanno fatto la storia del nostro cinema come La grande guerra di Monicelli, I mostri di Dino Risi, C’eravamo tanto amati e La terrazza di Ettore Scola, Il buono il brutto e il cattivo di Sergio Leone.

Lo sceneggiatore, che nella sua carriera ha scritto oltre 140 film (tre volte nominato all’oscar per Il postino, I compagni e Casanova 70), si separa da Age nel 1985 e scrive ancora film importanti come La famiglia di Ettore Scola che vince anche un David di Donatello (il secondo per lui dopo Celluloide di Lizzani), Il viaggio di Capitan Fracassa, Il Postino, Ovosodo, Testimone a rischio, Opopomoz, N Io e Napoleone e Baciami Piccina. La sua ultima sceneggiatura è di quest’anno ed è Christine Cristina, il film diretto da Stefania Sandrelli.

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Caro diario. Omaggio a Dino Risi

Prende il via da oggi, con cadenza settimanale, una nuova rubrica: caro diario. Omaggio a. Un panorama settimanale sulla storia del cinema italiano, nato nel 1903 grazie ai Fratelli Lumière e di conseguenza a case di produzione cinematografiche sorte nei principali capoluoghi come Torino, con la Società Anonima Ambrosio, Aquila Film e la Itala Film, Roma con la Cines, Milano con i meglio attrezzati studi cinematografici dell’epoca, edificati dal produttore Luca Comerio, denominati Milano Film, Napoli con la Partenope Film e Venezia.

Ovviamente un cinema fatto di storie, personaggi, registi, attori senza i quali i fotogrammi del mondo virtuale non avrebbero ragione d’esistere, e si sa, il cinema di casa nostra non è secondo a nessuno, e tale primato lo si deve a chi in tale ambito ha dedicato anima, corpo e passione. A questi personaggi va il nostro pensiero.

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