Mercoledì sera ricco di film in tv. Da “Mission Impossible 3” a “The Wrestler”, passando per “Come quando fuori piove”, non si può dire di non aver a disposizione un’ottima offerta per trascorrere al meglio due ore dinanzi al piccolo schermo.

Mercoledì sera ricco di film in tv. Da “Mission Impossible 3” a “The Wrestler”, passando per “Come quando fuori piove”, non si può dire di non aver a disposizione un’ottima offerta per trascorrere al meglio due ore dinanzi al piccolo schermo.


Oggi vi segnaliamo un singolare ed intrigante cortometraggio horror che attraverso una trama ridotta all’osso, e omaggiando classici come Scream di Wes Craven, ci mostra in una piccola lezione pratica sui meccanismi tensivi, come affrontare una tipica sequenza thiriller-horror da manuale.
Interno notte, un uomo lavora al suo portatile, il sistema di sicurezza della casa continua a segnalare senza interruzione una violazione del perimetro dell’abitazione, la tensione sale, non resta che armarsi ed avventurarsi all’esterno a vedere cosa diavolo è che fa impazzire i sensori…pessima idea.

La battaglia di Iwo Jima, i soldati che in controluce issano la bandiera americana simbolo di patriottismo e libertà divenuti a loro volta simbolo di un’intera nazione, in realtà erano solo ragazzi coinvolti ina sorta di propaganda mediatico/militare che col tempo li ha sovrastati diventando più grande e simbolicamente più importante delle loro stesse vite, della verità e di quel semplice gesto mimato come in un edulcorato reportage pseudo-giornalistico.
Così lo scrittore James Bradley alzerà il velo su quel momento storico impresso a fuoco nella memoria collettiva che suo padre Jon Doc Bradley, non aveva mai voluto ricordare, e di cui fuggiva ogni rievocazione.
Grazie alla sua ricerca potremo esplorare tre eventi che su altrettanti piani temporali ci permetteranno di guardare il presente con gli occhi dei protagonisti, e ripercorrere un duplice passato, quello violento, reale e sanguinoso della battaglia durata 35 giorni sull’isola vulcanica di Iwo Jima, e quello edulcorato, hollywoodiano e patinato della tournee americana di tre eroi costruiti ad arte per infiocchettare agli americani gli orrori della guerra.