Death Stranding di Kojima diventerà film

Kojima Productions sta collaborando con Hammerstone Studios per portare il videogioco di successo Death Stranding sul grande schermo. L’adattamento cinematografico conterrà “nuovi elementi e personaggi” nel mondo di Death Stranding e sarà sviluppato sotto la guida del game director Hideo Kojima e Alex Lebovici di Hammerstone, il produttore di film tra cui Bill e Ted Face the Music, Barbarian e Il ragazzo uccide il mondo. Ha dichiarato Kojima in una nota “Non potrei essere più entusiasta di questa nuova partnership con Hammerstone Studios. Questo è un momento cruciale per il franchise e non vedo davvero l’ora di collaborare con loro per portare Death Stranding sul grande schermo“. Ha aggiunto Lebovici. “Siamo entusiasti e onorati di avere l’opportunità di collaborare con il brillante e iconico Hideo Kojima nel suo primo adattamento cinematografico. A differenza di altri adattamenti di videogiochi tentpole ad alto budget, questo sarà qualcosa di molto più intimo e radicato. Il nostro obiettivo è ridefinire cosa potrebbe essere un adattamento di un videogioco quando hai libertà creativa e artistica. Questo film sarà un’autentica produzione di Hideo Kojima“.

I dettagli sul film di Death Stranding, tra cui la trama, il cast e la possibile data di uscita non sono stati annunciati per ora, ma Kojima Productions ha affermato che lo sviluppo del progetto “è sulla buona strada”. La notizia del film Death Stranding arriva meno di una settimana dopo l’annuncio di Death Stranding 2, che vedrà il ritorno di Norman Reedus nei panni di Sam Porter Bridges e Lea Seydoux nei panni di Fragile. Di seguito è riportato il lungo e strano trailer del sequel di Death Stranding.

Ci aveva scherzato Kojima qualche ora prima quando nelle sue storie instagram aveva pubblicato una sua immagine con Oscar finto alla mano e platea sempre finta davanti. Su reddit era nata una teoria per quanto riguarda un film, ma vista la presenza ai The Game Awards il tutto era stato relegato come meme di quel evento. Con somma sorpresa e sicuramente gioia, invece, il film si farà eccome e dopo questa notizia i fan di Kojima non vedono l’ora di vedere come renderà questo videogioco ancora più iconico portandolo sul grande schermo. Certo ci si aspetta che il cast del gioco rimanga lo stesso per il film, sarebbe molto strano vedere un attore protagonista diverso da Norman Reedus, ma questo lo scopriremo solo col tempo. Intanto nell’attesa potete godervi i due capitoli videoludici.

Super Mario Bros: ecco il nuovo trailer del film

Da quando è stato annunciato per la prima volta nel 2018, ci sono state molte speculazioni su come sarebbe esattamente un film di Super Mario supportato da Nintendo. Il clamore che circonda il primo grande film animato dell’idraulico italiano è salito alle stelle questa settimana quando Nintendo ha svelato il primo poster ufficiale di Super Mario Movie, lanciando i fan nel bel mezzo del Regno dei Funghi.

Ora, gli amanti di Mario sono ancora più impazziti dopo essersi rifatti gli occhi sul primo teaser trailer del film. I fan adorano ciò che hanno visto finora, con una scritta: “OH MIO DIO SEMBRA ESTREMAMENTE PERFETTO“. Un altro ha detto: “Wow! Il trailer di Mario Movie sembrava fantastico! Non vedo l’ora di vederlo al cinema“, mentre un terzo ha aggiunto: “Ho appena visto il trailer di Mario e sembra abbastanza a posto! Penso che sarà divertente film per famiglie“. Una proiezione in anteprima del trailer del Nintendo Direct è andata in onda in diretta questa sera (6 ottobre) sul canale YouTube ufficiale dell’azienda.

Animato da Illumination, il film di Super Mario vede Chris Pratt nei panni di Mario e Charlie Day nei panni di Luigi. Quando questa scelta di casting è stata annunciata per la prima volta, c’è stata una forte reazione negativa sul fatto che Chris Pratt e Charlie Day siano stati scelti per i fratelli idraulici, dal momento che nessuno dei due è italiano. Sperando di mettere a proprio agio la mente delle persone, il produttore Chris Meledandri ha assicurato ai fan: “Quando le persone ascoltano la performance di Chris Pratt, le critiche svaniranno. Forse non del tutto: le persone amano esprimere opinioni, come dovrebbero. Non sono sicuro che questa sia la difesa più intelligente, ma come persona che ha origini italoamericane, sento di poter prendere quella decisione senza preoccuparmi di offendere italiani o italoamericani… penso che lo faremo stare bene.

Questo però non dovrebbe scalfire noi italiani perché alla fine il nostro doppiaggio sarà quello adeguato al personaggio, si spera, lasciamo dunque agli americani il problema di crucciarsi sulla questione anche se effettivamente avrebbero potuto scegliere qualcuno con un accento più marcato. Ricercare comunque la perferzione in un film destinato ai bambini e che sarà doppiato in tutte le lingue del mondo è sicuramente una questione inutile, piuttosto uniamoci alla gioia di veder finalmente realizzato un film animato di Super Mario sperando sia all’altezza dell’iconico personaggio del mondo videoludico che ha fatto la fortuna di Nintendo.

Il bambino nascosto: il film di Roberto Andò tratto dall’omonimo romanzo

Il bambino nascosto
Il bambino nascosto

Film presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, “Il bambino nascosto”, si ambienta a Napoli, la città dai due volti, piena di bellezza e sacralità, di brutture malavita. In un questo luogo eternamente osannato e dissacrato allo stesso tempo, vive Gabriele Santoro, titolare di cattedra presso il Conservatorio San Pietro. E’ mattina, e il maestro si sta radendo nel suo bagno, quando suona il campanello: è il postino. Prima di andare alla porta ad aprire, l’uomo si lava il viso e va alla porta; in questo lasso di tempo brevissimo, si intrufola in casa un bambino, Ciro. Trascorrerà l’intera giornata prima che il maestro possa accorgersi che in casa sua c’è un estraneo.

 

E’ cosi che si apre la storia: una porta che si apre, che in realtà è una porta su un mondo, quello degli affetti, negati a Ciro, che vive al piano di sopra e si è rifugiato nella casa del suo vicino, per sfuggire al suo destino. Ciro è infatti il figlio di un camorrista, ma è anche un bambino, che rifiuta il passaggio del testimone, rifiuta di vivere la vita di suo padre, che desidera solo ciò che gli è sempre stato negato, l’amore.

 

Il maestro, inizialmente restìo a farlo restare in casa sua, decide poi di accoglierlo e di combattere la sua battaglia. Il film svela attraverso lo stesso racconto, le caratteristiche dei due personaggi principali, quello di Gabriele Santoro, uomo chiuso e schivo, che attraverso Ciro, riuscirà ad aprirsi ai sentimenti, diventando un padre, e un eroe contemporaneo allo stesso tempo.

 

Il ruolo del protagonista, Gabriele Santoro, è interpretato dall’attore Silvio Orlando, che secondo il regista, conserva tutti i tratti del personaggio: un uomo che esprime calore e solennità, ma anche tenerezza e intelligenza, e un profondissimo senso di apertura, celato, per certi aspetti, ma che la pellicola mostra, attraverso tutta l’espressività che vive nel personaggio del maestro. Elemento chiave e rappresentativo del film: Gabriele infatti è un uomo sulla sessantina di ceto borghese, che rifiuta la sua vita e sceglie di andare a vivere in un quartiere di Napoli, per insegnare alla Sanità. Il contrasto dunque, che c’è tra la Napoli bene, e la Napoli viscida, si incarna nei personaggi, il maestro da un lato e una famiglia di camorristi, che vive nel suo stesso palazzotto, che profumano di malaffare, che si muovono, parlano e agiscono in modo totalmente opposto al protagonista.

Un film che restituisce un senso di riscatto, un film che fa sentire l’urgenza di amare e accogliere e salvare, ad ogni costo.

Matti per il calcio, la nuova serie Rai con Sergio Castellitto

Sergio Castellitto
Matti per il calcio con Sergio Castellitto

Matti per il calcio, è il nuovo film italiano, prodotto da Rai fiction e Mad Entertainment, che andrà in onda nel prossimo giugno 2021. Ispirata ad una storia vera, la storia si ispira ad un documentario che nel 2016 conquistò il David di Donatello. La regia è stata affidata a Volfango De Biasi, e il cast è composto da attori italiani di rilievo, tra cui Sergio Castellitto, Massimo Ghini e Max Tortora.

 

Matti per il calcio, è un film  di spessore, che racconta della storia di un gruppo di pazienti psichiatrici, che trovano nel gioco del calcio una terapia. E’ un tema sensibile, profondo, capace di toccare le corde dell’animo più profonde. I pazienti psichiatrici, appartengono da sempre ad una categoria fragile: la storia ha come scopo quello di mostrare -ancora una volta- l’altra faccia della medaglia, quella dell’integrazione, della socialità, del superamento delle barriere. I malati non sono “diversi”, e non vanno considerati come tali: in alcuni casi, anche se non sempre, la socialità, lo spirito di gruppo, lo stare insieme, l’avere uno scopo, può risultare più funzionale di moltissime altre terapie farmacologiche.

 

Matti per il calcio, è un film sensibile, che porta alla riflessione e all’apertura: il gioco è la medicina, l’essere una squadra è la medicina, lo stare insieme e sentirsi come gli altri è la terapia. In questa fiction Sergio Castellitto interpreta il ruolo dello psichiatra e del capo-squadra: il suo personaggio crede fermamente che esistano delle terapie alternative a quelle mediche e appoggia la squadra in questa iniziativa, supportandoli costantemente. Max Tortora, è l’allenatore della squadra, personaggio altrettanto positivo, che affianca quello di Castellitto. Massimo Ghini, interpreta invece lo psichiatra antagonista, che legato agli approcci classici della medicina, propugna un costante scetticismo nei confronti di questo approccio nuovo.

 

Il film è stato girato a Roma: le riprese sono iniziate a dicembre e sono terminate a gennaio 2021, per un totale di sei settimane. La fiction andrà in onda a giugno. E’ molto attesa dai fan, che attendono l’ennesimo capolavoro Rai, ed effettivamente, la tematica e il cast, sono già da soli promettenti per un certo capolavoro che lascerà un segno importante. Un film tv che aprirà una finestra di riflessione, che darà la possibilità ancora una vota di toccare tematiche importanti e delicate: dunque ancora una volta la tv potrà essere attraverso i suoi prodotti istruttiva e maestra verso un pubblico sempre più variegato ed intelligente.

 

Crudelia, il nuovo film di Walt Disney, dopo sessant’anni sul grande schermo

Crudelia
Credelia è il nuovo film d’animazione della Walt Disney

La Disney, lancia un nuovo film d’animazione, che ha come protagonista un’eroina malvagia, folle, manipolatrice, subdola, perfida e stravagante, ma allo stesso tempo iconica: Crudelia. Compare sul grande schermo nei lontani anni ’60, nel film d’animazione “La carica dei 101”, nel ruolo dell’antagonista. Crudelia -interpretata da Emma  Stone-è arrivista e scaltra e maligna che rapisce dei cuccioli di dalmata per farne delle pellicce. Nel film il personaggio di Crudelia viene ricostruito pezzo per pezzo: si scopre la sua vera natura attraverso un’analisi profonda della sua anima e del suo vissuto.

 

Crudelia, è in realtà Estella, una bambina particolare: ha i capelli bicolore, bianchi e neri, è estrosa, intuitiva, per diversi aspetti assolutamente geniale. Ha un carattere scontroso, spesso iracondo, un temperamento che la porta naturalmente allo scontro, ma che allo stesso tempo le dona potenza. Estella sogna di diventare una stilista di successo, e cosi, si trasferisce con la madre a Londra, dove diventa il punto di riferimento della moda uderground e punk. Ma la felicità di Estella, viene seriamente compromessa da un incidente: sua madre muore aggredita da tre dalmata, cosi Estella cambia vita.

 

Incontra due ladruncoli, Gaspare e Orazio, orfani come lei, con i quali Estella crea una piccola organizzazione nella quale la giovane donna mette al servizio il suo talento nella moda nel crimine, inventando dei travestimenti che consentiranno ai suoi amici di non essere scoperti durante i furti. Ma Estella sa di essere “destinata a qualcosa di più grande”, e questo suo desiderio viene percepito anche dai suoi compagni, che cosi decidono di aiutarla procurandole un lavoro presso il “Liberty” il negozio più in voga della città di proprietà della Baronessa. Estella, inizia a lavorare come donna delle pulizie, e una notte dopo aver alzato il gomito stravolge la vetrina del magazzino, facendo cosi notare il suo enorme talento alla Baronessa, ma qualche tempo dopo scoprirà che la donna è in qualche modo collegata alla scomparsa di sua madre.

 

Crudelia è un personaggio estremamente particolare, in evoluzione continua: ha talento, è intelligente, scaltra, malvagia, ma anche estremamente sensibile. Walt Disney, racconta la storia della costruzione del personaggio e del modo in cui il dolore dello stesso, si trasforma inevitabilmente in forza. La scelta di trasformarsi in un personaggio “cattivo”, è una scelta obbligata; si sta dalla parte del male per camuffare il dolore, e questo film, questo concetto, lo racconta molto bene. Crudelia diventerà Crudelia DeMon, passando per la sofferenza: un salto interessante che aiuterà lo spettatore ad amare ed odiare nello stesso tempo la protagonista del film.

 

Pazzo per lei: una commedia romantica disponibile su Netflix

Pazzo per lei
Pazzo per lei, è su Netflix

Disponibile su Netflix da febbraio 2021, “Pazzo per lei”, è un film romantico e agrodolce, che tratta tematiche estremamente forti, in modo intelligente e delicato allo stesso tempo. Il tocco registico di Natalia Duran ed Eric Navarro, vuole essere differente: si raccontano le malattie mentali, il desiderio di esistere al di là della propria condizione, il bisogno di accettazione e disagio, di verità e di dolore. E’ un mondo parallelo quello della mente, un mondo infinito spesso estremamente fragile e delicato, che in alcuni momenti, si mescola a quello reale.

 

Pazzo di lei, è un film molto particolare, autentico, profondo e veritiero sotto diversi aspetti: una trama significativa e di spessore, raccontata attraverso un escamotage classico, la storia d’amore, che inizialmente è una relazione effimera e leggera, e che si trasforma, cambiando i suoi connotati, attraverso la scoperta di un mondo nuovo, quello dal quale si desidera uscire, senza mai poterlo fare veramente, il mondo della mente.

 

Il film racconta un bisogno, quello di amare senza condizioni e allo stesso tempo, quello di essere al di là del proprio stato: i due protagonisti sono due perfetti sconosciuti, Adrì e Carla, si incontrano e trascorrono la notte insieme. Nella fase iniziale del racconto, si mostrano le loro personalità in modo evidente: lui egocentrico e autocentrato, lei sfuggente e misteriosa. I due, scelgono di comune accordo di non vedersi, fino a quando, Adrì, che è un giornalista molto acuto, scopre le la sfuggevolezza di Carla, è dovuta ad una patologia, il bipolarismo.

Adrì decide di andare a cercare Carla, e cosi, con il supporto di un medico corrotto e fingendosi molto depresso, entra nella clinica dove lei è ricoverata. Qui, il film si spalanca su una nuova realtà, che è poi il fulcro centrale della storia, il bisogno di raccontare una verità, che quella dei malati di mente, degli schizofrenici, depressi, bipolari, che vivono prigionieri in quella clinica, ma soprattutto sono prigionieri della loro patologia. Il bisogno di essere, al di là della loro condizione, è ciò che viene raccontato nel film. Un bisogno forte, che si lega, in ogni caso all’amore.

 

Il film accende una speranza e mostra una realtà, racconta in modo ora forte, ora delicato, una storia, che non è scontata, che è un invito alla riflessione e all’analisi, che spinge a pensare, in modo assolutamente romantico, che l’amore, è l’unico strumento in grado di abbattere ogni barriera.

 

Il Caso Pantani di Domenico Ciolfi, due cose da dire

Il Caso Pantani di Domenico Ciolfi può deludere, e tanto. La “colpa” è conoscere la vicenda giudiziaria, l’inferno del Pirata ed essere dotati di una certa empatia. Ancora, c’è da dire che quando sono stati resi noti il trailer e il poster ufficiali le aspettative erano alte.

Nel film di Domenico Ciolfi troviamo il taglio documentaristico, il live action, la ricostruzione e la voce fuori campo, tutto buttato dentro in maniera anche disordinata. Sì, perché l’idea di scegliere tre attori per rappresentare le tre tappe fondamentali della carriera di Marco Pantani poteva andar bene se solo si fossero scelti interpreti veramente in grado di calarsi nella parte.

I tre attori

E no, certo che interpretare un uomo vessato dall’ingiustizia non deve essere per niente facile, ma la soluzione di Domenico Ciolfi vince nelle intenzioni ma perde nelle manie di grandezza. Tre attori: Brenno PlacidoMarco Palvetti e Fabrizio Rongione: il primo è il Campione, il secondo è la Vittima, il terzo è l’Uomo in una pozza di sangue.

Brenno Placido e Fabrizio Rongione si possono accomunare per la poco credibile interpretazione. Brenno fa la figura dell’ingenuotto, messo lì a interpretare un uomo troppo grande e tormentato per liquidare tutto con la recitazione. La sua, infatti, è piatta e per fortuna le scene che lo riguardano sono poche.

Rongione, peccato, ci ha messo quell’enfasi che non era necessaria. La morte di Fabrizio Pantani non aveva bisogno del teatro, dei dialoghi sospirati e dello sguardo pulp: si poteva anche stare in silenzio, ma Fabrizio Rongione ci ha messo quella voce impostata – e doppiata, soprattutto – di chi pensa solo a recitare anziché a interpretare. E no, in questo caso i due termini non possono essere sinonimi.

Marco Palvetti vince, e tanto. Palvetti è il Pantani tormentato dopo Madonna di Campiglio, che vede nemici ovunque e che si sente un uomo finito, un atleta in declino e che rosicchia il suo degrado giorno per giorno. La sua recitazione non richiede sforzi né accettazione: funziona, e tanto.

I flashback e il ruolo di Francesco Pannofino

Vedere Il Caso Pantani di Domenico Ciolfi significa distrarsi molto spesso per leggere le didascalie dei flashback, il che comporta una ricorrente perdita dell’orientamento. Non è inaccettabile, ma in tanti momenti del film questo avviene troppo spesso e il filo logico si perde per strada.

Nel frattempo c’è un Francesco Pannofino, avvocato, che sfoglia le carte del processo dalle quali il film trova il suo percorso. Le deposizioni diventano le voci fuori campo che guidano alla comprensione delle scene che andremo a vedere. Tutti lamentano la pesantezza dell’attore e doppiatore, ma è bene sapere che ne Il Caso Pantani di Domenico Ciolfi è proprio Pannofino a salvare tutto con le ricostruzioni finali, il che è un vero peccato.

5 film su serial killer da non perdere

Su Netflix impazza la mania per gli assassini seriali, per questo abbiamo deciso di proporre 5 film su serial killer che hanno fatto la storia, alcuni famosissimi ed alcuni meno famosi. Recentemente abbiamo parlato della monografia su Richard Ramirez e del caso di Elisa Lam al Cecil Hotel, oggi affrontiamo l’argomento in un contesto più cinematografico. Ecco 5 film su serial killer da non perdere assolutamente, disponibili su tutte le piattaforme streaming più utilizzate.

Monster (2003)

Monster è un film di Patty Jenkins del 2003. La sceneggiatura è ispirata alla storia criminale di Aileen Wuornos che tra il 1989 e il 1990 uccise sette uomini. Per questo fu condannata alla pena capitale tramite iniezione letale nel 2002. Nei panni della serial killer statunitense troviamo una straordinaria Charlize Theron.

Evilenko (2004)

Evilenko è un film di David Grieco del 2004. La trama si ispira al serial killer Andrej Romanovič Čikatilo che tra il 1978 e il 1990 seminò 52 vittime. Nei panni dell’assassino troviamo Malcolm McDowell in un’eccezionale interpretazione. Del resto avevamo già apprezzato McDowell in Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, non è così?

Primo Amore (2004)

Primo Amore di Matteo Garrone non racconta la vicenda di un serial killer ma di un uomo dalle forte perversioni. La trama, infatti, è ispirata al libro Il Cacciatore di Anoressiche di Marco Mariolini. Quest’ultimo è il protagonista di un caso giudiziario senza precedenti. Mariolini, infatti, era ossessionato dall’avere relazioni con donne molto magre: ogni sua compagna veniva costretta a perdere tantissimi chili fino all’esasperazione. Per questo Mariolini veniva sempre abbandonato. Nel film viene ricostruita la relazione tra Mariolini e Barbara, che finirà nel sangue.

Dahmer – Il Cannibale di Milwaukee (2002)

Dahmer – Il Cannibale di Milwaukee è un film di David Jacobson. Come il titolo suggerisce la trama si ispira alla storia criminale di Jeffrey Dahmer che tra il 1987 e il 1991 uccise 18 persone. Dahmer era solito attirare le sue vittime nella sua abitazione per poi drogarle, stuprarle, sezionarle e mangiarle. Il “mostro di Milwaukee” fu condannato a morte nel 1994. Nel film il ruolo dell’assassino è interpretato da Jeremy Renner, e non sono presenti le scene del cannibalismo che hanno determinato la vicenda giudiziaria di Dahmer negli anni ’90.

Zodiac (2007)

Con le sue 5 vittime accertate e 2 sopravvissute, il “killer dello zodiaco” terrorizzò la California dal 1968 al 1969. Nel 2007 è uscito nelle sale Zodiac, firmato dal regista David Fincher che oltre a ricostruire gli omicidi dell’assassino che ancora oggi è senza un nome e senza un volto, si concentra sui personaggi legati alla vicenda giudiziare. Zodiac è un film lungo e complesso e rientra di diritto tra 5 film su serial killer da guardare assolutamente.

Il Caso Pantani su Amazon Prime Video da febbraio

il caso pantani

Il Caso Pantani sarà disponibile da febbraio sulla piattaforma streaming Prime Video di casa Amazon. Il film – titolo completo Il Caso Pantani – L’Omicidio Di Un Campione – sbarcherà sul servizio di cinema on demand il 14 febbraio 2021.

Il film

Il regista Domenico Ciolfi ha ricostruito gli ultimi 5 anni di vita del Pirata, a partire da quel maledetto 5 giugno 1999 quando a Madonna di Campiglio fu escluso dal Giro d’Italia per via di un valore troppo alto nell’ematocrito. La scelta stilistica è quella del docudrama, in cui il campione italiana compare nelle sue tre anime, una per ogni attore che veste i suoi panni.

Nel ruolo di Marco Pantani troviamo Marco PalvettiBrenno PlacidoFabrizio Rongione. Il titolo offre già una tesi ben precisa sulla morte del Pirata: “omicidio”, e le piste giudiziarie apertesi a seguito della sua morte sono davvero tante, compresa quella dell’omicidio.

Il corpo di Marco Pantani fu ritrovato nella sera del 14 febbraio 2004 senza vita presso il residence Le Rose di Rimini. L’autopsia rivelò che il Pirata era morto di edema polmonarecerebrale causati da un’overdose di cocaina. Secondo una perizia effettuata in seguito, Marco Pantani aveva assunto anche una dose consistente di psicofarmaci.

Il Caso Pantani su Amazon Prime Video

Il Caso Pantani – L’Omicidio Di Un Campione è un noir contemporaneo, un thriller, ma anche un film d’inchiesta, un biopic, un film drammatico. Una ricostruzione accurata e avvincente della vita del campione romagnolo che svelerà particolari inediti sulla sua morte. Marco Pantani è stato ucciso due volte: a Madonna di Campiglio, vittima di una provetta manipolata e dalla criminalità organizzata e a Rimini, cinque anni dopo, dove verrà trovato solo, disteso a terra, a petto nudo, il giorno di San Valentino. E’ il racconto di Marco e delle tre fasi della sua breve vita: tre anime, tre interpreti, un solo uomo. Il Caso Pantani – L’Omicidio Di Un Campione è la storia di un atleta che è diventato un mito. Un mito che è stato distrutto. Una vittima che non ha ancora avuto giustizia. E’ la storia di un uomo appassionato e tenace e delle sue contraddizioni. Una storia che merita di essere raccontata.

Per vedere Il Caso Pantani su Amazon Prime Video è sufficiente un abbonamento alla piattaforma di video on demand di Amazon, oppure è possibile usufruire dei 30 giorni di prova gratuita. Il Caso Pantani vuole dimostrare il Pirata è stato ucciso due volte: la prima a Madonna di Campiglio, la seconda in quel maledetto residence.

Teatri chiusi? Su Netflix c’è Cadaver – Trama e trailer

cadaver

Cadaver è su Netflix e in pochi lo sanno. Un film che sembra mostrare tutta la catastrofe che la nostra mente vive per via del DPCM, della pandemia e della frustrazione che diventa una sommatoria dei primi due elementi. Diretto da Jarand Herdal, è ambientato in Norvegia in uno scenario apocalittico. La città e il Paese sono distrutti e gli abitanti dovranno arrangiarsi. Tutto si muove intorno a Leonora, Jacob e la piccola Alice, una famiglia che vive il suo dramma cercando di restituire una vita dignitosa alla figlia.

Ecco la trama riportata da Coming Soon:

Un giorno, l’hotel della loro cittadina attira numerosi spettatori in strada per invitarli a uno spettacolo teatrale, presentandolo come l’esperienza più entusiasmante della loro vita. Ma ad attrarre Leonora e le altre persone è in realtà l’offerta gratuita di un’abbondante cena. Dopo aver convinto Jacob, la donna cede tutti i suoi risparmi per acquistare i biglietti e la sera la famiglia raggiunge l’hotel. Ad accoglierli nel lussuoso edificio è il proprietario, nonché direttore dello spettacolo, Mathias (Thorbjørn Harr), che dopo aver fatto accomodare e saziare i suoi ospiti inizia a presentare l’opera a cui i presenti assisteranno. A tutti vengono consegnate delle maschere da indossare e il “regista” spiega loro che saranno l’unico legame con la realtà: tutto l’hotel è infatti il palcoscenico e chiunque è senza maschera, un attore. Purtroppo però, i protagonisti si renderanno presto conto che nulla è come appare tra le mura dell’edificio e un’atmosfera oscura e macabra inizia ad avvolgere Leonor e Jacob, i cui dubbi diverranno spaventosamente reali quando a un certo punto la loro piccola Alice scompare.

Il film è disponibile su Netflix e sta ricevendo commenti positivi. Chi lo ha visto afferma che in questo momento storico Cadaver potrebbe essere il film perfetto per trovare sfogo per la nostra frustrazione. Ciò che Jacob e Leonora si ritrovano ad affrontare è un claustrofobico teatro immersivo che può inghiottire chi vi partecipa.

Cadaver si candida ufficialmente come il film di Halloween per eccellenza, senza zucche intagliate né fantasmi che bussano alla porta. Ecco il trailer di Cadaver, disponibile su Netflix.

Film ideali per la quarantena: ecco quelli che durano oltre 5 ore

In questo periodo in cui la maggior parte di noi deve restare a casa per poter limitare il più possibile il contagio del Coronavirus, ecco che si può riscoprire il piacere di godersi anche dei film che durano molto a lungo. Serve pazienza, ma anche il giusto spirito: vi consigliamo alcuni film che si spingono oltre le 5 ore e che potrebbero comunque rimanere affascinanti e non risultare noiosi.

Film ideali per la quarantena
Film ideali per la quarantena

La lista degli 11 film preferiti di Quentin Tarantino è del 2013, occhio alla data

Una domanda è d’obbligo: quali potrebbero essere gli 11 film preferiti di Quentin Tarantino? Chi conosce bene la sua filmografia sa per certo che i nostri spaghetti western e i nostri poliziotteschi hanno fortemente influenzato la sua opera, e anche nell’ultimo film C’era una volta a Hollywood abbiamo avuto modo di assaporare l’atto di fede del regista più pulp del Novecento al mondo del cinema.

Nelle ultime ore Quentin Tarantino avrebbe detto la sua e avrebbe elencato i suoi 11 film più amati. Al primo posto, forse con poca sorpresa, troviamo il Maestro Sergio Leone:

1 Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone
2 Rio Bravo di Howard Hawks
3 Blow Out di Brian De Palma
4 Taxi Driver di Martin Scorsese
5 La signora del venerdì di Howard Hawks
6 Cinque dita di violenza di Jeong Chang-Hwa
7 Lulù, il vaso di Pandora di G. W. Pabst
8 Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma
9 Infedelmente tua di Preston Sturges
10 I cinque segreti del deserto di Billy Wilder
11 Lo squalo di Steven Spielberg

Quella lista è del 2013

Non è la prima volta in cui vediamo Tarantino alle prese con una difficile classifica dei suoi film preferiti. Questo è il punto di questo articolo: la lista che tantissimi stanno condividendo esiste dal 2013 come dimostra questo articolo di Open Culture. In quella occasione il regista aveva spiegato la scelta di inserire Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone al primo posto:

Quando pensiamo ai registi degli anni ’60 che hanno significato di più ai filmmaker degli anni 90 o del 2000, io credo che Leone è quello che ha iniziato a indicare la via verso il cinema moderno. Non superi Leone, tu parti da Leone. E dirò di più, Leone è la migliore combinazione tra stile, cioè il riuscire a creare il proprio modo di rappresentare il mondo, e narrazione. Queste due non vanno quasi mai di pari passo, è difficile essere uno stilista com’è lui e creare un mondo tutto suo, e farlo dentro a un genere pieno di regole che riesce a distruggere.

Occhio, dunque, alla data: la lista degli 11 film preferiti di Quentin Tarantino è roba datata 2013.

Arriva Corona Zombies, il film della Full Moon Features sul Coronavirus in tempi record: sarà vero?

Sì, siamo talmente tanto scossi dalle mura domestiche che qualsiasi notizia a riguardo può farci sussultare o ridere: ci sarà un film sulla pandemia del Coronavirus dal titolo Corona Zombies?

La notizia è stata ripresa anche da MoviePlayer che riporta che il nuovo film della Full Moon Features arriverà il 10 aprile e sarà proprio ispirato all’avanzare del COVID-19, ma con un occhio più leggero. Sul profilo Twitter della casa di distribuzione, in effetti, sono comparsi dei post di riferimento che mostrano fotomontaggi che interessano anche Donald Trump.

I dubbi in merito sono tanti, e la Full Moon potrebbe aver trovato l’espediente per attirare l’attenzione su di sé. MoviePlayer parla anche di una piccola sinossi:

Un governo dormiente al comando. I ricchi se lo scrollano di dosso. Un virus che spinge le sue vittime a rialzarsi e uccidere. E le persone che vengono uccise… si rialzano e uccidono!

Per il momento sul sito ufficiale della casa di produzione non si trovano riferimenti, dunque non è dato conoscere di più su Corona Zombies, un film che dovrebbe essere stato girato in tempi record ma anche molto facilmente, dal momento che anche una buona produzione home made – o un mockumentario – potrebbe funzionare rimanendo sul pezzo.

Addirittura la Full Moon Features ha riportato che i lavori sono già in post produzione, dunque proprio ai tocchi finali prima di completare l’opera. Non mancano le prime critiche sui social“Ragazzi, potevate aspettare”, scrive qualcuno, mentre altri manifestano apprezzamento per i continui riferimenti al presidente degli Stati Uniti: “Amo il modo in cui trollate Donald Trump!”.

Che aspettarci, dunque? La Full Moon pare voler rispondere a tutti quelli che all’inizio della pandemia ripetevano che il clima che si percepisce è lo stesso di un’apocalisse zombie, specialmente con tutte le notizie che riportavano di casi di veri e propri assalti ai supermercati.

In un tweet, infatti, la Full Moon Features crea una fake breaking news con il titolo: “Toilet paper panic!”, ovvero: “Psicosi per la carta igienica!”. Chi sopravviverà vedrà, in ogni caso questi Corona Zombies erano già nella nostra testa: la Full Moon ci ha soltanto rubato l’idea.

Parasite di Bong Joon-ho – Recensione

Parasite di Bong Joon-ho è un film del 2019 nonché primo lungometraggio coreano vincitore della Palma D’Oro alla 72esima edizione del Festival di Cannes.

La trama

La famiglia Kim vive al di sotto del mondo in tutti i sensi: un seminterrato sudicio e stretto per 4 componenti che tentano di sbarcare il lunario preparando cartoni per pizze in nero. Sarà una pietra, donata a Ki-woo dall’amico Min-Hyuk, a dar loro una speranza. Una pietra, secondo Min-Hyuk, in grado di far diventare ricco chiunque la possieda.

Min-Hyuk dovrà partire a studiare all’estero e suggerisce a Ki-woo di fingersi studente universitario e presentarsi come tutor di inglese alla famiglia Park, dove la figlia Da-hye ha bisogno di lezioni. Ki-woo riesce ad insinuarsi e da quel momento l’intera famiglia Kim fa capolinonella vita sfarzosa della famiglia Park: Ki-woo riuscirà a far assumere sua sorella Ki-jeong come insegnante di arteterapia per il piccolo Da-song; il loro padre Ki-taek riuscirà a diventare l’autista personale del ricco signor Park e la madre Chung-sook prenderà il posto della governante Moon-gwang.

Tutte le sostituzioni vengono messe in atto con l’inganno: la povera famiglia Kim escogita piani diabolici per operare la sostituzione del personale, e per questo riesce a insinuarsi completamente nella casa della famiglia Park. Una notte, però, l’ex governante Moon-gwang si ripresenta alla porta dei Park mentre i padroni di casa sono assenti e svela alla famiglia Kim l’esistenza di una stanza segreta che capovolgerà ogni equilibrio.

La recensione

Parasite di Bong Joon-ho è un film che si capovolge in continuazione: dal cambio di status della famiglia Kim, catapultata da uno stato di indigenza alla vita agevolata al servizio dei Park si passa al ribaltamento dell’equilibrio appena ritrovato con il ritorno dell’ex governante Moon-gwang. Da quel momento tutto si fa grottesco: sangue, risate, frasi nonsense e ricatti operati su una semplice chat rendono il film un cinico ritratto della classe operaia che cerca un upgrade. Non mancano i momenti di ansia: i sotterfugi e il segreto che non deve essere svelato, il tutto nella finta pacatezza dei Kim e nell’apparente equilibrio dei Park. Si rincorrono le perversioni e le bugie, ma soprattutto piovono gli sguardi dei bravissimi attori che sanno come passare da uno stato sereno all’ultimo stadio della sofferenza.

Parasite di Bong Joon-ho è un ritratto cinico di una società in cui vengono infranti i confini dei due mondi: uno vuole vincere sull’altro, l’altro è convinto di essere immune da ogni cambiamento.