Le donne del sesto piano, recensione

Parigi 1960, il facoltoso Jean-Louis Jobert (Fabrice Luchini) vive con la moglie Suzanne (Sandrine Kiberlain) in un condominio dove all’ultimo piano si trovano riunite in piccolissime stanze un gruppo di domestiche provenienti dalla Spagna, tra loro anche la giovane e bella Maria (Natalia Verbeke), nipote di una delle donne e appena arrivata in città.

Destino vuole che l’ennesimo alterco tra la signora Jobert e la vecchia governante causerà il lecenziamento di quest’ultima e l’assunzione di Maria che inconsapevolmente entrerà in punta di piedi nella vita di del signor Jobert regalandogli nuove ed inaspettate emozioni e una voglia di vivere da tempo sopita.

Non sarà solo Maria, ma tutte le domestiche del sesto piano a movimentare non poco la vita monotona di Jobert sempre più affascinato dall’ottimismo e dalla forza d’animo di quel gruppo di donne vessate dai loro datori di lavoro, in fuga da un paese dove il governo franchista le ha messe di fronte agli orrori della dittatura, stipate in una soffitta con un unico bagno per giunta perennemente guasto, ma capaci di godere delle piccole cose della vita, di ogni singolo momento di gioia e condivisione, come una messa mattutina, una canzone, un pasto consumato in compagnia o belle notizie da casa.

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Potiche-La bella statuina, recensione in anteprima

Siamo alla fine degli anni ’70, il ricco imprenditore Robert Pujol (Fabrice Luchini) dirige la sua fabbrica di ombrelli in maniera dispotica vessando i suoi operai, ma Pujol è un uomo che non limita i suoi modi sgradevoli al lavoro, ma anche in casa sostiene il medesimo atteggiamento sia con i figli che con la bella moglie Suzanne (Catherine Deneuve).

Sarà proprio Suzanne, che l’uomo considera poco più che un bell’oggetto d’arredamento, a diventare indispensabile per la sua fabbrica quando gli operai saturi scateneranno una rivolta che sfocerà in uno sciopero e nel sequestro del tirannico datore di lavoro.

La brutta esperienza segnerà la salute di Pujol che non potrà, una volta liberato per intercessione di Suzanne e di Babin (Gerard Deapardieu) una vecchia fiamma di quest’ultima, tornare a dirigere la fabbrica lasciando che sia la moglie a sostituirlo anche nei negoziati con i sindacati.

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