House of Flesh Mannequins: intervista a Domiziano Cristopharo

n662562914_1651008_3794Il regista Domiziano Cristopharo è quello che si può definire un artista a tutto tondo, e come tale ha una visione molto personale del fare cinema, ama i classici, ma predilige l’esplorazione miscelando l’estremismo visivo dello splatter al bisogno forte di distinguersi dalla massa, rischiando sulla propria pelle un certo ostracismo produttivo.

House of Flesh Mannequins è un esempio pratico del suo pensiero altro e della sua visione artistica dell’orrore del quotidiano, un film sicuramente non per tutti, ma originale quanto basta per incuriosire l’appassionato e lo spettatore che cerca qualcosa di veramente alternativo. Di seguito l’intervista con il regista che ci racconta del suo lavoro e delle sue passioni.

IC: Come hai cominciato ad interessarti di cinema e dove hai fatto la canonica gavetta?

DC: Ho avuto la passione del cinema fin da piccolo… infatti conservo ancora filmini fatti in super8 di quando avevo 10 e 12 anni; a 16 anni Umberto Lenzi mi invitò a seguire il set di un suo film… iniziai così tra cinema, teatro e figurazioni in TV a seguire più da vicino il mondo in cui volevo entrare…

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Odio: odia il prossimo tuo come te stesso

immagine4Intern0, un appartamento come tanti, una donna riversa sul pavimento, un uomo armato di coltello sopra di lei le infligge una serie di colpi ben assestati, il corpo di lei trascinato sul pavimento, sangue dappertutto, il silenzio viene interrotto dal telefono, l’uomo risponde…

Odio di Alex Visani è un’interessante cortometraggio di un regista, che ha negli anni affermato la sua passione per il cinema di genere, sfornando molte opere interessanti e dal look intrigante.

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Horror made in Italy: la nuova generazione Horror

Inauguriamo questa nuova rubrica parlando del cinema Horror nostrano, non di quello classico, rappresentato dai grandi maestri che del genere hanno fatto arte e del low-budget virtù, ma dei giovani registi emergenti che militano nell’ambiente da anni, armati di passione ed entusiasmo sfornando pellicole su pellicole, partecipando a concorsi, vincendo premi e guadagnandosi estimatori. utilizzando i pochi mezzi a loro disposizione, e aiutati, si fa per dire, dall’avvento di internet e del digitale, perennemente in cerca di una visibilità che tarda a venire.

L’aria che tira nell’ambiente, tra appassionati e cultori, è di profonda e viscerale frustrazione, nata dall’idea che solo grazie al cinema americano, a cui si è aggiunto recentemente il cinema orientale, la fame di horror viene in parte placata, poi qualche festival, molti promettenti scrittori e l’editoria che rappresenta, a livello di riviste, un grosso tallone d’Achille, riuscendo con fatica e per breve tempo a sopravvivere con magazine specializzati che poi subiscono un inevitabile ridimensionamento se non proprio la chiusura.

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Recensione: Ultimo spettacolo

In una notte di pioggia, un ragazzo sta aspettando l’arrivo di un amico nei pressi di un vecchio cinema, apparentemente chiuso. All’improvviso le luci si accendono e le porte si spalancano. Il ragazzo decide d’ingannare l’attesa entrando nel locale. Ad accoglierlo troverà un bigliettaio alquanto bizzarro ed un’atmosfera sinistra; ma è soltanto l’inizio…
Presto il giovane incontrerà cose che andranno aldilà dei suoi incubi.

Settimo cortometraggio horror della durata di 15 minuti, firmato da Alex Visani, realizzato nel 2004 all’interno del “Cinema Deruta”, nei pressi di Perugia.

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