Star Wars Episodio 3-La vendetta dei Sith, recensione

La Repubblica Galattica versa in una crisi senza precedenti, la guerra dei cloni ha incrinato il labile equilibrio che si era raggiunto con l’elezione alla guida del senato del Cancelliere Palpatine (Ian McDiarmid) che ora è nelle mani del generale ribelle Grievous che lo ha sequestrato per ordine del Conte Dooku (Christopher Lee).

Mentre su Coruscant imperversa la battaglia, il cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) e il suo allievo Anakin Skywalker (Hayden Christensen), ignari che Palpatine e il malvagio Darth Sidius signore dei Sith siano in realtà la stessa persona, organizzano una missione di recupero per salvare il Cancelliere.

La missione di salvataggio avrà successo e il Cancelliere Palpatine verrà liberato, ma Anakin verrà ancora una volta guidato dal Lato oscuro e metterà in atto la sua vendetta uccidendo il conte Dooku e allontanandosi per l’ennesima volta dagli insegnamenti Jedi.

Mentre il consiglio Jedi rientrata l’emergenza del sequestro Palpatine pensa a sferrare l’attacco definitivo che spazzerà via le ultime frange separatiste, Anakin scoprirà la verità sull’oscuro signore dei Sith e anche dopo aver saputo che la Senatrice Amidala (Natlaie Portman), sposata in gran segreto su Naboo, aspetta un figlio da lui percorrerà l’ultimo passo abbracciando definitivamente il Lato oscuro.

Lucas conclude la sua trilogia all’insegna del prequel con il migliore episodio della nuova serie, senza dubbio l’attesa nascita di Dart Fener e l’indubbio fascino del Lato oscuro miscela di intrighi, complotti e patti oscuri da a questo terzo episodio un inedito spessore dark, necessario a dar vigore a personaggi da tragedia tutti consapevolmente indirizzati verso un cupo epilogo privo di accomodanti lieto fine,

Anche il giovane Hayden Christrensen riesce finalmente a consolidare i tormenti di un personaggio sino ad ora troppo acerbo ed opaco nella sua rappresentazione e che dimostra nell’ultimo episodio di saper regger il peso non indifferente di un intero film poggiato sulle spalle, senza dubbio aiutato in questo da una messinscena d’alto profilo e da un’icona come Dart Fener che è entrata di fatto nell’immaginario collettivo e che per la prima volta mostra il suo lato umano non presentandosi come male assoluto.

Note di produzione: La nuova trilogia di Lucas dopo un’empasse ai botteghini del secondo episodio L’attacco dei cloni, torna ai fasti de La minaccia fantasma con un incasso di oltre 800 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 113. Tra i riconoscimenti ricevuti una nomination agli Oscar per il miglior trucco, un People Choice Award 2006 come miglior film  e un MTV Award come miglior villain assegnato ad Hayden Christensen.