Film italiani 2009: quattro titoli su cui puntare

Il momento è giunto, e, credetemi, era inevitabile. Anche il cinema di casa nostra nel 2009 dirà la sua, e nessuno di noi potrà far finta di niente, nessuno potrà ignorare il richiamo del cinema italiano.

La scelta non è vastissima, e questo ci permette di soffermarci con un certo zelo su qualche particolare della cinematografia futura battente bandiera tricolore. Vi anticipo subito che cuore e amore saranno le parole chiave. Poi ci sarà qualcos’altro, poi torneranno cuore e amore, e così via.

Intraprendiamo dunque senza pregiudizi questo tortuoso percorso, ricordandoci che se le aspettative sono quello che sono, in sostanza non potrà che andarci bene; in fin dei conti questo è un principio che può essere applicato un pò ovunque, quindi non vedo sinceamente il motivo di non sfruttarlo in questa sede.

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Film Romantici 2009: amore senza confini da Will a Easy Virtue

Poteva forse mancare, nelle nostre rassegne, un pizzico di dovuto e ormai tradizionale amore cinematografico? Sarà che quest’aria di mare (per la cronaca, sono in piena città) fa riecheggiare nella mia mente le note di Love Boat, ma la presenza di una buona dose di commedie romantiche per il 2009 mi conforta, un pò come mi conforta la presenza delle feste istituzionali come il Natale o il mio compleanno.

Ad introdurre la serie di commedie rosa ci pensa Will, di Todd Graff. Il film, interpretato, tra gli altri, da Vanessa Anne Hudgens, Lisa Kudrow, Scott Parker, Will Johnson, e, pensate un pò, David Bowie, parla delle difficoltà che insorgono nella relazione instauratasi tra un ragzzo e una sua ex compagna di scuola. Il film promette bene? E chi lo sa?

Ciò che si può affermare con una certa sicurezza è che la presenza di David Bowie mi incuriosisce non poco, chissà che effetto farà rivederlo in video. Considerato che è noto per altri motivi, Bowie vanta una filmografia abbastanza nutrita, che va da L’uomo che cadde sulla Terra (1976) a Furyo (1985), da Tutto in una notte (1985) a Labyrinth – Dove tutto è possibile (1986), quindi è forse lecito attendersi un Bowie maturo da un punto di vista dell’acting cinematografico? E chi lo sa?

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