Un soffio per la felicità, recensione

Rip (Barry Pepper) e Wendy (Mira Sorvino) sono una coppia, lei non riesce a lasciare lui violento ed alcolizzato, lui dopo l’ennesimo arresto per violenza domestica finisce dentro per alcuni anni, inconsapevole che al momento del suo arresto la compagna fosse incinta.

Dopo sette anni trascorsi in carcere a smaltire un’infinita sbornia e ad imparare a gestire una rabbia furiosa grazie ad un supporto psicologico, Rip si sente un uomo nuovo e visto che ad attenderlo fuori dal carcere c’è ancora Wendy, decide chè il momento di metter su famiglia, quando scopre che in realtà lui un figlio già ce l’ha.

Wendy non confessa solo a Rip di essere padre di un ragazzino di nome Joey (Maxwell Perry Cotton), ma di aver dato il bimbo in adozione a Jack e Molly Campbell (Cole Hause e Kate Levering), una coppia della Florida, ma Rip non ha nessuna  intenzione di rinunciare alla sua famiglia e visto che lui, al contrario della moglie non ha firmato nulla riguardo l’adozione riesce a portare i Campbell in tribunale.

A nulla serviranno gli sforzi di Jack per cercare scappatoie legali affinchè il piccolo Joey possa restare con loro, arriverà a rischiare il carcere cercando di corrompere Rip, ma solo per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e intanto arriva il gioprno della prima visita di Joey ai suoi genitori biologici…

Il regista Jon Gunn mette in scena un solido e partecipato dramma famigliare, con un cast che sfoggia performance di spessore e uno script capace di trattare efficacemente un argomento attualissimo e difficile senza scadere in inutili patetismi, rendendo la storia oltremodo credibile.

Un soffio per la felicità funziona meglio di molte grandi produzioni con cast stellari, affrontando coin lucidità emotiva quello che è il peggior incubo che possa affliggere qualunque genitore adottivo, mostrandone si il lato umano ed emotivo, ma anche quello prettamente legale e burocratico.

Note di produzione: la pellicola di Gunn ha ricevuto una decina di premi in svariati festival americani, tra questi il premio della giuria e per il miglior attore (Barry Pepper) al Las Vegas International Film Festival e quello per la miglior attrice (Mira Sorvino) al San Diego Film Festival.