On the Road, recensione del film di Walter Salles

Dopo la morte di suo padre, alla fine degli anni ’40, l’aspirante scrittore newyorkese Sal Paradise (Sam Riley) con l’amico poeta Carlo (Tom Sturridge) incontra il carismatico ex-detenuto Dean Moriarty (Garrett Hedlund), stringendo con lui e la moglie sedicenne Marylou (Kristen Stewart) un profondo legame che li vedrà condividere sesso, droga e tumulti dell’anima. Sal partirà con Dean per un viaggio attraverso l’America che gli permetterà di accumulare una moltitudine di esperienze che comporranno un vero e proprio manifesto, per quella che sarà conosciuta come la Beat Generation.

Il regista Walter Salles dopo aver narrato le avventure del giovane Ernesto “Che” Guevara ne I diari della motocicletta s’imbarca in una operazione titanica, quella di adattare Sulla strada, il romanzo di culto della Beat generation opera di Jack Kerouac e fonte d’ispirazione per un’intera generazione, quella del dopoguerra e degli anni ’50, avversa ad ogni forma di conformismo e materialismo dedita alla sperimentazione, agli eccessi e dotata di una formidabile poetica dell’anima.

Salles punta tutto su un quartetto di giovani e talentuosi attori affrontando questo kolossal della narrativa di sempre nell’unico modo possibile, filtrandolo attraverso un cinema capace di miscelare intrattenimento a contenuti di una certa profondità, poesia a performance attoriali (su tutti svetta il tormentato e fascinoso Moriarty di Edlund) capaci di rivolgersi ad un pubblico altro, che non fosse solo quello dei cultori del libro, ma anche alle nuove generazioni che stanno vivendo un’eco di quel movimento artistico che all’epoca riuscì a “scuotere la società americana delle sue certezze“.

Salles con On the Road confeziona un film carico di suggestioni dalle corpose digressioni erotiche, miscelando il formato road-movie con alcune tipicità della narrazione a sfondo letterario, nessuna ambizione fuori dal contesto, ma un film capace di raccontare il libro di Kerouac senza avere la pretesa di spiegarlo o decifrarne le molteplici sfaccettature, la chiave giusta per non strafare e realizzare un’opera equilibrata, che schiva il tradizionale biopic con tutte le sue limitazioni, per cercare uno sguardo più ampio sulla ribellione di una generazione affamata di vita.

Nelle sale a partire dall’11 ottobre 2012

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Note di produzione:nel cast figurano anche Amy Adams, Alice Braga, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen, Steve Buscemi e Terrence Howard; il film co-prodotto dalla American Zoetrope di Francis Ford Coppola è transitato in concorso al Festival di Cannes 2012; la storia è basata sugli anni che Kerouac trascorse viaggiando attraverso gli Stati Uniti con il suo amico Neal Cassady e diversi altri futuri scrittori della beat generation come William S. Burroughs e Allen Ginsberg.