La peggior settimana della mia vita, la commedia con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi ad ottobre al cinema

Si stanno svolgendo a Como le riprese de La peggior settimana della mia vita, il film di Alessandro Veronesi, con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Alessandro Siani, Antonio Catania. Nel film, prodotto dalla Colorado Film di Maurizio Toti e Alessandro Usai, che sarà distribuito da Medusa ad ottobre, De Luigi è Paolo, un pubblicitario che fa fatica a conquistare i suoceri ad una settimana dal suo matrimoio con Margherita.

L’autore spiega a Il corriere della sera la filosofia del film:

Un po’ da commedia sofisticata americana tipo Scandalo a Filadelfia, un po’ comica finale alla Hollywood party. La base è divertirsi senza cadere nel becero, sempre tenendo presente che non c’è nulla che faccia ridere come il dramma, ad esempio Gisella Sofio che fa la nonna in coma. Un’operazione che richiede studio, preparazione e dosi esatte … Mi diverte lavorare sulle identità caratteriali, anche degli attori: sul contenitore surreale si recita in modo naturalistico, bisogna essere credibili, creare un’altra realtà: non mi interessa la commedia italiana classica di rilevanza sociale, non trovo interessante l’approccio politico nell’arte, meglio lasciarla fuori.

Fabio De Luigi racconta:

Combino guai alla Peter Sellers, tanto per capirci: sono armato delle migliori intenzioni, ma mi trovo sempre in un tunnel, travolto dall’effetto slavina, peggioro a vista e in modo goffo … Cerchiamo il sorriso, trovando una via che non deve essere sempre e per forza quella della celebre commedia di una volta, di Risi e Monicelli, figlia di un periodo ormai finito: ci ha fatto da maestra, ma pur amandola dobbiamo superarla e forse ucciderla per andare avanti e riuscire a parlare di oggi con un altro tipo di linguaggio.

Cristiana Capotondi rivela:

Noi due ci vogliamo bene, facciamo marachelle, ma sempre provvisti di un adorabile lato infantile ed io esplico il mio onnivoro istinto materno con tutti, anche con Fabio, avendo ereditato una vena di follia.