Hunger Games, recensione in anteprima

Nella post-apocalittica nazione di Panem, sorta sulle ceneri di quello che una volta era il nord america, ogni anno vengono celebrati gli Hunger Games in ricordo della rivolta dei 12 distretti contro la opulenta città di Capitol sede del governo e dimora del Presidente Coriolanus Snow (Donald Sutherland). Affinchè nessun altro moto di ribellione possa ancora mettere in discussione l’ordine totalitario e la supremazia assoluta di Capitol ognuno dei 12 distretti dovrà offrire un tributo, un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verranno sorteggiati ed inviati, dopo un breve addestramento in un’arena che riproduce un ambiente selvaggio ed ostile dove i 24 giovani si giocheranno la vittoria in uno scontro all’ultimo sangue in diretta tv che decreterà un unico vincitore e sopravvissuto. 

La sedicenne Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) e il suo coetaneo Peeta Mellark (Josh Hutcherson) saranno i tributi del Distretto 12, con Katniss che si offrirà volontaria per salvare da morte certa la sorella minore, dimostrando grande coraggio e un’umanità che conquisteranno trasversalmente i 12 distretti trasformandola allo stesso tempo in un’eroina, una celebrità televisiva e in una pericolosa mina vagante per Snow e il suo gioco al massacro da milioni di spettatori.

Debutta finalmente su grande schermo l’adattamento Hunger Games tratto dalla serie di romanzi per ragazzi della scrittrice statunitense Suzanne Collins. L’esordio ai botteghini è  da record, ad oggi worldwide il film diretto da Gary Ross (Seabiscuit) ha superato quota 368 milioni di dollari e se il pubblico ha ben accolto questo primo capitolo di un’annunciata trilogia, dal canto nostro noi non possiamo che tirare un sospiro di sollievo per il mancato effetto Twilight che poteva rendere il notevole materiale narrativo della Collins, la solita modaiola minestra riscaldata per adolescenti e che invece in questo caso ribadisce con vigore che il termine per ragazzi cinematograficamente parlando non va letto per forza come un qualcosa di limitante o negativo.

Ross approccia il genere distopico con la serietà e lo spessore che merita. Scenografie, costumi e acconciature degli abitanti di Capitol sono squisitamente kitsch e volutamente stridenti a voler sottolineare ulteriormente la miseria che affligge i distretti. Il film ha in se reminiscenze di classici come L’implacabile con Schwarzenegger o del cult nipponico Battle Royale, il tutto supportato dalla solida performance di una credibile Jennifer Lawrence e di un cast ligio al dovere tra cui spiccano gli istrionici Stanley Tucci e Woody Harrelson.

Hunger Games va ben oltre le aspettative, ponendosi ad anni luce dalla saga di Twilight puntando ad un pubblico variegato per gusti ed età e soprattutto Ross non si lascia irretire dai contenuti violenti che sono parte cruciale dell’operazione, citiamo su tutti il primo frenetico scontro nel’arena denominato bagno di sangue, in cui il film entra ufficialmente in modalità survival sfoggiando una sana dose di brutalità, anche se mai compiaciuta.

Nelle sale a partire dal 1° maggio 2012

Note di produzione: nel ricco cast figurano anche Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz e Stanley Tucci. La scrittrice Suzanne Collins e il regista Gary Ross hanno collaborato con lo scrittore Billy Ray alla stesura della sceneggiatura. il film è partito con un budget di 75 milioni di dollari per poi lieviare fino 100. Jennifer Lawrence ha affrontato un training completo che includeva oltre a tiro con l’arco con la campionessa olimpica Kathuna Lorig,  anche arrampicata e tree climbing, combattimento, corsa, parkour e yoga. Per andare incontro alle richieste della censura inglese sono stati ritoccati digitalmente un totale di 7 secondi di girato rimuovendo schizzi di sangue e ferite. il regista Steven Soderbergh ha collaborato al film dirigendo la seconda unità.

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