Crazy, Stupid, Love: recensione in anteprima

A Cal Weaver (Steve Carell) crolla il mondo addosso quando scopre durante una cena che non solo sua moglie Emily (Julianne Moore) lo ha tradito con un collega, tale David Lindhagen (Kevin Bacon), ma che vuole il divorzio. Incassato il colpo e dopo essersi trasferito nel suo nuovo appartamento, Cal cerca rifugio in un bar per single che frequenterà notte dopo notte, piangendosi addosso e parlando da solo e ad alta voce del proprio divorzio, fino a che non interverrà l’affascinante sciupafemmine Jacob Palmer (Ryan Gosling) che stanco di sentire l’infinito piagnisteo deciderà di aiutare il neo-separato.

Jacob è un donnaiolo di quelli che non sbaglia un colpo, anche se recentemente ha dovuto affrontare il suo prima ed unico due di picche propinatogli dalla bella Hannah (Emma Stone) che ha incredibilmente respinto le sue avances. Mosso a pietà per Cal, Jacob accetta di insegnargli i trucchi del mestiere per far strage di donne single da una notte e via. Cal all’inizio riluttante si lascia guidare e dopo un pomeriggio trascorso a far shopping, dando fondo alla carta di credito, Jacob trasformerà Cal in un vero donnaiolo o magari a qualcosa che gli si avvicina molto e le prime conquiste cominceranno ad arrivare.

In realtà l’incontro tra Jacob e Cal porterà entrambi su strade impreviste, Cal nonostante la serie di donne che riuscirà a conquistare scoprirà di amarne una sola, la stessa che ha conosciuto la liceo e con la quale ha condiviso venticinque di matrimonio, mentre Jacob proverà sulla sua pelle che il vero amore esiste e che l’anima gemella non è un concetto così astratto come sembrava.

Dopo il debutto con I Love You Philip Morris, la coppia di sceneggiatori Glen Ficarra e John Requa tornano in pista per la loro seconda prova dietro la macchina da presa regalando a Steve Carell, qui anche co-produttore della pellicola, uno dei più bei ruoli della sua carriera riuscendone a sfruttare quella vena malinconica che ogni comico di razza porta in sè, quella tipica da clown triste che abbiamo visto sfoggiare a colleghi come Billy Cristal o Jim Carrey.

Crazy, Stupid, Love stupisce per dialoghi all’insegna del brillante, per un cast che sembra particolarmente ispirato e una regia mai piatta, che sfoggia tocchi di classe davvero notevoli che confermano la buona senzasione che si era provata riguardo agli autori di Babbo Bastardo guardando il loro film d’esrodio.

Crazy, Stupid, Love è una delle migliori comedy-romance sfornate da Hollywood in questi ultimi anni, agrodolce e spassosa, romantica e a tratti squisitamente cattiva, un equilibrio difficile da trovare e soprattutto da mantenere nelle comedy di ultima generazione o troppo irriverenti o troppo romantiche, qui invece si punta alto e si centra il bersaglio, mettendo in luce la bravura di un talentuoso cast, ma soprattutto uno dei migliori, se non il migliore Steve Carell di sempre. Davvero da non perdere.

Nelle sale a partire dal 16 settembre.

Note di produzione: nel cast anche Marisa Tomei nei panni di un’insegnante e la modella e campionessa di pattinaggio Analeigh Tipton in quelli di una baby-sitter, quest’ultima al suo secondo film dopo il debutto in The Green Hornet.