Recensione: Burn after reading

 

 

L’apertura è di quelle con il botto, che riescono a catturare l’attenzione di stampa e televisioni di tutto il mondo. Apre la 65° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la spy story politica e demenziale degli errori e degli orrori della CIA e i (dis)Servizi Segreti: Burn After Reading. Film fuori concorso di Joel ed Ethan Coen formato da un cast stellare contemporaneo: Brad Pitt e George Clooney.

 

Nei quartieri generali della CIA ad Arlington Va. arriva l’analista Osborne Cox (John Malkovich) per un incontro top secret. Sfortunatamente per Cox il segreto è presto svelato: è stato espulso. Cox non prende la notizia particolarmente bene e ritorna a casa, a Georgetown, per dedicarsi alle sue memorie e all’alcool, non necessariamente in quest’ordine.

Abbattuta, ma non particolarmente sorpresa, è sua moglie Katie (Tilda Swinton) che sta pensando di lasciarlo per il suo amante Harry Pfarrer (George Clooney), un maresciallo federale a sua volta già sposato..

Da qualche parte nella periferia di Washington D.C., in quello che sembra un mondo parallelo, l’impiegata presso l’Hardbodies Fitness Centers, Linda Litzk (Frances McDormand), riesce a malapena a concentrarsi sul lavoro e confida all’intraprendente collega Chad Feldheimer (Brad Pitt), il sogno della sua vita: rifarsi tutta con un intervento di chirurgia estetica. Sebbene Linda sappia benissimo che Ted Treffon (Richard Jenkins), il responsabile della palestra, è innamorato di lei, organizza tramite internet incontri con altri uomini…

Un dischetto con le memorie dell’analista della CIA cade accidentalmente nelle mani di Linda e Chad e i due decidono di sfruttare l’occasione. Quando Ted comincia a preoccuparsi perché “nulla di buono può venirne fuori” gli eventi sfuggono al controllo di tutto e di tutti in una serie di incontri paurosamente divertenti.

I Coen, vincitori dell’Oscar con Non è un paese per vecchi, hanno spiegato di essere partiti dagli attori Pitt e Clooney, immaginando quali personaggi avrebbero potuto meglio interpretare il film. Il risultato è esilarante, ma anche tristissimo; il film dà l’immagine di un paese dove i cretini abbondano. Secondo Ethan Coen “in effetti si può parlare di un film sulla lotta tra cretini e non è incoraggiante anche perché è vero che in America capita che un idiota prenda decisioni ed eserciti il potere su persone più intelligenti di lui. E quando le decisioni riguardano la sicurezza nazionale, la situazione può diventare pericolosa”. Sarebbe comunque eccessivo considerare il film rappresentativo di tutta l’America..

Coraggioso il sadismo dei due registi che, dopo aver fatto del macho Bardém un mostro da cartone animato, questa volta ridicolizzano due sex symbol universali..

Pitt, con ciuffo ossigenato e sguardo vacuo, è irresistibile e funziona anche Clooney erotomane che costruisce una sedia a dondolo “hot” con tanto di pene incorporato..

Efferata al punto giusto la Swinton, brava come sempre la McDormand, nella vita moglie di Joel, mentre Malkovich conferisce al suo personaggio di ex spione alcolizzato una grandezza tragica..

E intanto Venezia ride.