Breaking Dawn parte 2, recensione

Dopo aver sacrificato la sua vita mortale per far nascere sua figlia, Bella (Kristen Stewart) è stata trasformata da Edward (Robert Pattinson) in vampiro e si trova ORA a doversi abituare ad un nuovo modo di esistere e a poteri strabilianti tutti da scoprire, che si sono palesati insieme ad un’inevitabile sete di sangue che Edward l’aiuterà a controllare.

Nel frattempo Jacob (Taylor Lautner) dopo aver stabilito una connessione con la bambina ne diventa una sorta di custode, ma un pericolo al di là di ogni immaginazione sta per turbare l’armonia della neo-famiglia. Gli spietati Volturi tratti in inganno scambieranno la piccola Rensmee per una bambina immortale, un abominio la cui creazione va punita con la morte e così intraprenderanno un viaggio per trovare i Cullen e sterminarli, ma la nuova famiglia di Bella è pronta a dare la vita per proteggere la bambina.

Come avvenuto con Harry Potter anche la saga di Twilight giunge al suo epilogo e come accaduto per gli ultimi tre film della serie, escludiamo il buon primo capitolo, ci troviamo di fronte ad un altro film per adolescenti, costruito ad arte per i fan più accaniti e cinematograficamente irrilevante in ogni suo aspetto, con situazioni e dinamiche tra i personaggi che spesso e volentieri puntano alla comicità involontaria.

Criticare questo ennesimo fumettone romance equivale a sparare sulla Croce Rossa, vedi i personaggi che hanno subito un’involuzione all’insegna del caricaturale, ci riferiamo in particolare ai Volturi e al personaggio di Michael Sheen che nella sequenza finale strappa anche qualche involontaria risata, con una recitazione che definire enfatica è un eufemismo.

Se il personaggio di Kristen Stewart diventa protagonista assoluto mettendo in ombra anche la nuova arrivata, la piccola Mackenzie Foy, chi diventa ancor più evanescente del solito è Pattinson, una sorta di spalla oltremodo passiva che lungo la strada perde anche il suo iniziale ruolo di mentore, che finisce per essere suddiviso tra diversi altri personaggi di supporto.

Bisogna ammettere che Breaking Dawn parte 2 resta coerente nel suo rivolgersi ai fan dei libri, ignorando completamente il resto del pubblico, visti gli incassi non possiamo certo dar torto ai produttori che con il minimo dell’impegno hanno il massimo risultato, ma il film visto dall’esterno è infarcito di talmente tante ingenuità e personaggi monodimensionali da creare imbarazzo.

Concludiamo con la parte visiva che resta fedele ai capitoli precedenti con i fumettosi cagnoloni mutaforma davvero poco credibili, per non parlare del volto di un’improbabile renesmee neonata modellata in CGI, un’inquietante bambola di cera oltremodo posticcia, mentre ci ha sorpreso in positivo la sequenza finale per quanto riguarda lo scontro con i Volturi, una spanna sopra la ridicola battaglia finale di Eclipse, anche se dobbiamo sottolineare il fatto che la saga ha un potere omologante su qualsiasi regista vi si approcci, cancellandone ogni traccia di personalità.

Film correlati: Twilight / New Moon / Eclipse / Breaking Dawn parte 1

Note di produzione: anche per questo ultimo capitolo la scrittrice Stephenie Meyer autrice del libro originale in fase di sceneggiatura è stata supportata da Melissa Rosenberg (Step Up); le musiche del film sono state composte da Carter Burwell autore della colonna sonora del primo capitolo della saga Twilight; il regista Bill Condon in fase di pre-produzione ha preso in considerazione il 3D, ma vista l’impossibilità di usare un 3D nativo come quello di Avatar ha preferito evitare un’insoddisfacente post-conversione; il budget del film è stato stimato tra i 120 e i 130 milioni di dollari.

PER ASCOLTARE LA COLONNA SONORA DEL FILM CLICCATE QUI