Zambezia, recensione in anteprima

Kai è un giovane falco costretto dal severo padre Tendai a vivere in un remoto avamposto, ma il giovane sogna di fuggire e raggiungere la mitica città di Zambezia costruita all’interno di un gigantesco Baobab sulla cima di una cascata, luogo leggendario dove ogni razza di volatili vive al sicuro e in armonia protetti dalla squadra Tornado, un team di volatili altamente addestrati che pattuglia il perimetro della città sventando qualsiasi minaccia incomba sugli abitanti.

Kai sogna di entrare a far parte della squadra Tornado e ne avrà l’occasione visto che dopo aver avuto un’accesa discussione con il padre il giovane partirà alla volta di Zambezia, inconsapevole che sarà proprio lui a difendere la città da un’imminente attacco di predatori che vede alleati gli infidi Maribù con il malvagio iguana Budzo.

Prima produzione per il grande schermo dei Triggerfish Animation Studios, casa di produzione sudafricana specializzata in spot tv realizzati in stop-motion che si cimenta con il suo primo lungometraggio d’animazione realizzato in CGI e 3D e che bisogna ammetterlo ci ha lasciato piacevolmente sorpresi.

Il cartoon targato Triggerfish non si fa notare solo per la lodevole realizzazione tecnica e il doppiaggio di altissimo profilo (tra le voci reclutate troviamo Samuel L. Jackson, Leonard Nimoy, Jeff Goldblum e Abigail  Breslin), ma per una trama che prende il meglio da classici come Il re leone, sfruttandone la suggestiva ambientazione africana che influenza anche la memorabile colonna sonora e dona al filone avventure con volatili, vedi Rio piuttosto che Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani, il suo miglior rappresentante.

Il nutrito team di realizzatori, che include Wayne Thornley alla regia e Raffaella Delle Donne, Anthony Silverston e Andrew Cook per la sceneggiatura, confeziona un lungometraggio che può davvero competere con le produzioni Disney-Pixar e Dreamworks Animation, capace di sfruttare il 3D per immersive sequenze d’azione che strizzano l’occhio al Top Gun di Tony Scott e strabiliare con spettacolari paesaggi che ci raccontano di un’animazione di ampio respiro di raro spessore, la sequenza in cui al protagonista si disvela Zambezia è tra le più coinvolgenti mai viste su schermo.

Con Zambezia siamo di fronte ad uno dei più bei lungometraggi d’animazione del 2012, di molto superiore al recente Le 5 leggende (recensione), film che non ci ha particolarmente convinto a parte l’ottimo 3D e infatti gli incassi non hanno premiato quello che secondo noi è stato un film che non ha saputo sfruttare un potenziale immaginifico ed epico a dir poco mostruoso. Insomma il nostro consiglio è di non perdere questo notevole esordio nell’animazione mainstream e se il buongiorno si vede dal mattino in futuro ci aspettiamo grandi cose da questo agguerrito studio sudafricano.

Nei cinema a partire dal 7 febbraio 2013

Film correlati: RioIl regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani / Valiant – Piccioni da combattimento 

Note di produzione: il film ha ricevuto il premio come Miglior film d’animazione sudafricano al Durban International Film Festival 2012; la colonna sonora è del compositore sudafricano Bruce Retief; il film ha fruito di un budget di 20 milioni di dollari.