Wolfman 2, recensione in anteprima di Werewolf – The Beast Among Us

Una feroce creatura mostruosa, durante le notti di luna piena terrorizza un villaggio europeo del diciannovesimo secolo e Daniel (Guy Wilson), un ragazzo del posto aspirante medico, si ritrova con una scia di cadaveri mutilati da quello che sembra un indicibile ed efferato flagello sovrannaturale. Daniel con il medico locale (Stephen Rea) è testimone delle orribili conseguenze di quelli che sembrano essere attacchi di un lupo mannaro.

Quando un misterioso straniero (Ed Quinn) e il suo team di esperti cacciatori di licantropi arriva nel villaggio per dare la caccia al mostro, Daniel chiederà di unirsi a loro, ma troverà la riluttanza del gruppo e del suo leader che lo vedrà troppo giovane ed inesperto per affrontare una battuta di caccia che potrebbe rivelarsi letale.

Durante la caccia il gruppo intuirà da subito che quella con cui hanno a che fare è una creatura più forte, più intelligente e più pericolosa di tutto ciò che abbiano mai affrontato prima, così mentre le vittime aumentano e gli abitanti del villaggio vedono i loro vicini tramutarsi in mostri famelici, la popolazione perde il controllo e comincia ad accusarsi, mentre la vera identità del lupo mannaro resta celata…

In attesa che il recente Wolfman di Joe Johnston, remake dalla travagliata produzione da noi particolarmente apprezzato, abbia il suo riavvio di franchise, la Universal ha voluto realizzare un prequel direct-to-video dal titolo Werewolf: The Beast Among Us conosciuto anche come il titolo di Wolfman 2.

La qualità della messinscena considerato il formato home-video è di buon profilo, il film è stato girato in Romania, mentre l’utilizzo della CGI per i licantropi si dimostra in gran parte inadeguato trasformando le scene con creature in fumettose sequenze quasi cartoonizzate, la cui poca efficacia è amplificata dall’utilizzo di make-up ed effetti tradizionali, senza dubbio di maggior impatto rispetto all’ampio uso ed abuso di effetti visivi digitali, che tra l’altro stonano con l’impianto tradizionale scelto per l’ambientazione.

Il  regista Louis Morneau, noto per l’horror con pipistrelli mutanti Bats e il sequel-thriller Hitcher 2, mette la sua esperienza nel filone dei B-movies per dare una corposa digressione splatter alla messinscena che il formato senza censure gli permette, quindi preparatevi ad un ostentato effetto macelleria con corpi mutilati e smembrati in bella vista, un elemento che caratterizzava anche il remake di Johnston.

La sceneggiatura cerca di ovviare alle limitazioni del budget puntando sia su un intreccio in stile thriller con una serie di omicidi e un colpevole da scovare sia su un cast carismatico capitanato da Ed Quinn abbigliato come il Van Helsing di Hugh Jackman, una fascinosa Ana Ularu che sembra la versione rumena di Rhona Mitra e naturalmente il veterano Stephen Rea.

Wolfman 2 ha il pregio di ammiccare a più riprese al classico L’uomo lupo del 1941, in un punto si recita anche la celebre poesia sull’aconito e la luna piena, senza contare che la location est-europea e il refrain gitano riescono a regalare massicce dosi di atmosfera, che altrimenti il formato home-video spesso e volentieri penalizzante e una fotografia non propriamente ispirata avrebbero banalizzato, insomma siamo di fronte ad un buon prodotto direct-to-video che senza brillare vale comunque il prezzo di un noleggio.

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Note di produzione: nel cast figurano Nia Peeples (Blues Brothers – Il mito continua), Rachel DiPillo (in tv Revenge) e Adam Croasdell (in tv Supernaatural); alla sceneggiatura hanno collaborato in tre, il regista Murneau con Michael Tabb (Dark Memories) e Catherine Cyran (Terrore nello spazio);