Vicini del terzo tipo, recensione

Nella piccola e ridente cittadina di Glenview, Ohio, Evan Trautwig (Ben Stiller) pur non avendo amici, ha una bella moglie, è molto impegnato in svariate attività del suo quartiere ed è anche il direttore di un locale grande magazzino. La sua vita tranquilla subisce un vero e proprio trauma quando la guardia di sicurezza del negozio in cui lavora viene assassinata in modo brutale ed efferato.

La polizia locale sembra non essere in grado di trovare il colpevole, così Evan deciso a prendere l’assassino e consegnarlo alla giustizia decide di creare un gruppo di vigilanza di quartiere. L’idea sarebbe quella di coinvolgere l’intero quartiere con ronde notturne ben pianificate, ma alla prima riunione si presentano solo in tre: Bob (Vince Vaughn), un operaio edile e padre iperprotettivo, Franklin (Jonah Hill) un ex-studente delle scuole superiori che sogna di diventare un agente di polizia e Jamarcus (Richard Ayoade) un single fresco di divorzio.

Purtroppo per Evan i suoi compagni vorrebbero usare il gruppo per bere e far bisboccia tutta la notte, ma le cose cambieranno quando i quattro amici s’imbattono in un alieno, la creatura per nulla amichevole si rivelerà solo un membro di una più ampia avanscoperta che sta preparando il pianeta per un’imminente invasione globale.

Il regista Akiva Schaffer, ex-autore per il Saturday Night Live, a cinque anni da Hot Rod – Uno svitato in moto torna dietro la macchina da presa per una commedia fantascientifica con un cast-comedy stellare su cui spicca uno Jonah Hill in forma strepitosa che ruba spesso e volentieri la scena ai suoi colleghi, persino al veterano Ben Stiller a cui è affidato un ruolo in stile ...e alla fine arriva Polly, ma in questo caso particolarmente penalizzante, anche per una vis comica istrionica ed eclettica come la sua.

Vicini del terzo tipo (The Watch) ci ha dato purtroppo la medesima sensazione provata a suo tempo con l’Evolution di Ivan Reitman e più recentemente con la parodia fantasy Sua Maestà, quella di un’occasione sprecata in malo modo e di un film con un potenziale comico immenso, immaginate un mix-comedy tra Benvenuti a Zombieland e il The Faculty di Robert Rodriguez, che finisce invece per trasformarsi in una commedia piuttosto volgarotta (le famiglie con bambini sono avvertite), che può contare su effetti speciali di ottima fattura e qualche gag riuscita.

Un vero peccato per cotanta materia prima gettata alle ortiche, colpevole non solo uno script poco ispirato, tra gli autori anche Seth Rogen, ma anche la regia di Schaffer che funziona a corrente alternata, ingrana quando il gruppo si esibisce in qualche goliardata e qui la gavetta al SNL da i suoi frutti, ma latita paurosamente nel resto del film. Insomma una pellicola che lascia il tempo che trova e che di certo non va oltre la singola visione per semplice curiosità.

Nelle sale dall’8 novembre 2012

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Note di produzione: nel cast figurano anche Rosemarie DeWitt, Will Forte, Bill Crudup e cameo per Andy Samberg, Jorma Taccone e R. Lee Ermey (il sergente di ferro di Full Metal Jacket); la colonna sonora è di Christopher Beck (Percy Jackson, Una notte da leoni, Red); il film costato 68 milioni di dollari non è riuscito ad incassarne in patria più di 35, totalizzando worldwide poco più di 66 milioni.