Vi presento Joe Black, recensione

meet_joe_black_ver2William Parrish (Anthony Hopkins) è un facoltos uomo d’affari con  una bella famiglia ed è a capo di una grande multinazionale che lo ha reso  miliardario, tutto sembra andare per il verso giusto, ma un giorno nella vita di William piomba il signor Joe Black (Brad Pitt), lui è la morte, è venuto per prenderlo, ma prima di eseguire il suo compito Black gli fa una richiesta.

William dovrà iniziare la morte ai piaceri della vita e alle emozioni umane e in cambio lui prolungherà la sua permanenza fino al giorno del suo compleanno, William accetta suo malgrado e Black viene introdotto in famiglia dove conoscerà Susan (Calire Forlani), una delle figlie di William, dopo qualche reticenza i due stabiliscono un feeling e Black sperimenterà finalmente il tanto decantato amore con effetti collaterali annessi.

William si oppone fermamente al rapporto tra Black e Susan, lui conosce la vera natura di quel ragazzo, una natura spaventosa che è l’antitesi della vita stessa, ma Black giunto il giorno della prevista dipartita di William lo avvisa che al viaggio che stanno per intraprendere prendera parte anche Susan.Vi presento Joe Black è la terza trasposizione di una famosa piece teatrale, La morte va in vacanza di Alberto Casella, e bisogna ammettere che la  messinscena curata dal regista Martin Brest, reduce dal successo di Scent of woman, incanta per raffinatezza ed eleganza, certante il tutto è ben codiuvato da un terzetto di grandi professionisti che aiutano non poco a superare l’unico ostacolo che il film pone dinanzi allo spettatore, una compiaciuta dilatazione dei tempi narrativi che mina, anche se in minima parte, l’efficacia delle loro performance.

Il film rimane comunque un coinvolgente mix di melò e  romance con un tocco fantastico che è senza dubbio la sua carta vincente, il connubio amore/morte visto sotto questa prospettiva non puo non intrigare, sicuramente una certa formalità nella messinscena potrebbe scoraggiare molti, ma comprese alcune fisiologiche imperfezioni dovute in gran parte all’origine teatrale dello script, il film si rivelerà una piacevole sorpresa.