True Justice-Guerriglia urbana, recensione

Tornano in campo il veterano Elija Kane (Steven Seagal) e il suo team di agenti sotto copertura al servizio del dipartimento di polizia di Seattle, impegnati a ripulire le strade da spacciatori, psicopatici serial-killer, mafie di varia provenienza e gang di ogni foggia e colore. Stavolta i casi di cui si occuperà la squadra sono tre, il primo parte dalla morte di una ragazza per overdose durante un rave, decesso che si scoprirà causato da una nuova droga sintetica che contiene un principio attivo letale, che rischia di causare un’ecatombe tra tossicodipendenti e consumatori occasionali. Visto che i guai non vengono mai da soli a Kane e compagni toccherà anche investigare sull’omicidio un’operativa dell’antidroga e fare da baby-sitter ad un regista e alla sua troupe che vogliono girare in una delle bidonville più pericolose della città.

True Justice-Guerriglia urbana è il terzo film direct-to-video della “sagaTrue Justice, che racchiude gli episodi Street Wars part 1 & 2 tratti dalla serie tv in 13 episodi creata, sceneggiata e prodotta da Steven Seagal, che per l’occcasione si ritaglia un ruolo da protagonista nei panni di un carismatico poliziotto dai modi spicci e dalla lunga esperienza sul campo.

La regia di questo terzo episodio passa dalle mani di Keoni Waxman, che ha diretto il pilot Incrocio Mortale e il secondo episodio Vendetta, a quelle di Wayne Rose, all’attivo per lui episodi di Battlestar Galactica, Smallville, Xena-Principessa Guerriera e il tv-movie Ritorno al lago maledetto. Il cambio di regia si nota abbastanza, Rose è più dinamico e utilizza un look meno patinato del collega. Come al solito consueto spazio per l’Aikido di Seagal e stavolta c’è anche un incipit a base di Parkour.

Note di produzione: in questo episodio è assente Warren Christie (Radner) che viene sostituito da Kyle Cassie che interpreta un poliziotto affidato alla squadra e nipote del sindaco.