Trespass, recensione in anteprima

Kyle Miller (Nicolas Cage) è un commerciante di preziosi piuttosto indaffarato con una bella moglie, la sofisticata Sarah (Nicole Kidman) che dal canto suo cerca di salvare un matrimonio che si appresta a naufragare per le continue assenze di lui e tenta di tenere sotto controllo una figlia adolescente (Liana Liberato) con l’ormone in subbuglio e la tendenza a frequentare cattive compagnie. L’unità dei Miller sarà messa ancor più a dura prova quando un gruppo di malviventi armati farà irruzione nella villa della famiglia minacciando di uccidere tutti se la cassaforte, celata in un muro dell’abitazione non verrà aperta. Così mentre il capofamiglia cerca di contrattare per la vita dei suoi cari, all’interno della banda verranno alla luce dei conflitti insanabili che finiranno per mettere i criminali l’uno contro l’altro.

Il regista Joel Schumacher torna dietro la macchina da presa dopo il crime Twelve e allestisce un  clustrofobico thriller casalingo che miscela le premesse del Firewall con Harrison Ford e l’Hostage con Bruce Willis, con la differenza che stavolta manca l’eroe di turno e la violenza è piuttosto disturbante e a tratti oltremodo gratuita.

Il plot di Trespass si concentra un po’ troppo sulle dinamiche interne alla banda di criminali, lasciando poco spazio al terzetto di sequestrati, anche se bisogna ammettere che se pur con qualche eccesso di drammaticità e una recitazione sul filo dell’isteria, la coppia Cage/Kidman fa del suo meglio per uscirne indenne.

Il thriller di Schumacher soffre della limitata location, anche se nel corso della visione ci sono un paio di puntate all’esterno onde rompere un’incombente monotonia, ma mantiene comunque alta la tensione grazie ad un ritmo piuttosto serrato e ad una ridotta durata della pellicola, scelta quest’ultima assolutamente azzecata che evita di dilatare troppo i tempi.

Purtroppo i colpi di scena latitano pericolosamente e la storia scivola via all’insegna del prevedibile e se a far da contrappunto ad una sceneggiatura priva di mordente non ci fossero l’esperienza del veterano Schumacher e due nomi di richiamo come la Kidman e Cage, il film sarebbe senz’altro materia prima da home-video.

Note di produzione: Neel cast figura anche Cam Gigandet già vampiro in Twilight e ammazzavampiri in Priest-Il prete. Durante le fasi di casting Nicolas Cage ha temporaneamente abbandonato il progetto dopo che gli era stata negata la possibilità di interpretare uno dei rapinatori al posto del capofamiglia. Il film segna il ritorno alla direzione della fotografia del regista Andrzej Bartkowiak (Romeo deve morire) e la seconda collaborazione di quest’ultimo con  Schumacher con il quale aveva lavorato in Un giorno di ordinaria follia.