The Whistleblower, recensione in anteprima

Kathryn Bolkovac (Rachel Weisz) è una poliziotta americana che ama profondamente il suo lavoro, che non ha abbandonato neanche quando, durante un’agguerrita causa di divorzio con il marito, è stata la causa dell’affidamento esclusivo della figlia a quest’ultimo, affidamento che è diventato un grosso problema dal momento che il marito sta per traslocare in un altro stato e le richieste di trasferimento inoltrate al lavoro da Kathryn sono state rifiutate, il che significa la possibilità che la donna non riesca più a vedere la figlia, tranne che durante le festività.  In soccorso di Kathryn arriva un suo superiore che gli consiglia un periodo di sei mesi nei corpi di pace in Bosnia al soldo di una società militare privata, tale Democra Security che le erogherebbe la bellezza di centomila dollari esentasse per l’intero periodo, una vera manna dal cielo per Kathryn che risolverebbe gran parte dei suoi problemi post-divorzio.

Purtroppo quello che la donna incontrerà quando giungerà sul posto sarà molto di più di un paese devastato dalla guerra, ma s’imbatterà una vera e propia organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani, capeggiata da diplomatici, poliziotti corrotti e parte del personale della Democra Security, tutti conniventi con un abominevole traffico di giovani ragazze schiavizzate, brutalizzate e costrette a prostituirsi.

Lo sdegno e il coraggio di Kathryn la faranno entrare ben presto in collisione con una macchina burocratica fallace e indifferente, che non riesce a gestire quello che è un vero e proprio Far West in cui l’illegalità è pane quotidiano e dove vige violenza, corruzione e un totale disprezzo per la figura femminile, perennemente ed impunemente violata e privata di ogni basilare diritto. Nonostante le minacce, gli ostacoli e i continui sabotaggi dai piani alti, Kathryn riuscirà a portare le prove di quell’ignobile traffico al di fuori della Bosnia e a portarlo all’attenzione della stampa internazionale, azione di cui ancora oggi sta pagando professionalmente le conseguenze.

Solo una donna e soprattutto un’esordiente come Larysa Kondracki poteva confezionare un film tanto crudo, urlato e al contempo così coinvolgente, la filmaker canadese ha avuto la fortuna di poter fruire dell’intensa e partecipata performance di una Rachel Weisz da premio Oscar per raccontare senza filtro e in modo schietto l’orrore del traffico di donne e un universo maschile da incubo, che durante la visione provoca sdegno, rabbia e un frustrante senso d’impotenza di fronte a tanta inconcepibile bestialità amplificata dall’elemento storia vera.

The Whistleblower però non è solo un film di denuncia. è anche un thriller di ottima fattura con una fase investigatva ben cadenzata e dal ritmo coinvolgente, insomma un film a tratti sorprendente, a tratti scioccante al limite del sostenibile, ma assolutamente da vedere, per andare oltre il filtro omologatore ed anestetizzante imposto dai mass media, sempre pronto a trasformare l’orrore quotidiano in veloci ed indolori portate da fast-food televisivo.

Disponibile in DVD dal 9 novembre 2011

La citazione: Non leggete se siete deboli di stomaco o avete la coscienza sporca…ho ricevuto denunce da donne su violenze fisiche, psicologiche e torture emotive. Quando arrivano in Bosnia queste ragazze vengono vendute ed obbligate a fornire prestazioni sessuali, la loro clientela è costituita da forze speciali, polizia internazionale, polizia locale ed impiegati internazionali o peggio ancora sono diventati trafficanti loro stessi. E’ ora che ognuno di voi realizzi che questa è una vera e propria organizzazione criminale con profitti enormi…(Kathryn Bolkovac )

Note di produzione:  nel cast figurano anche Vanessa Redgrave e Monica Bellucci, la Democra Corp citata nel film è uno pseudononimo per la DynCorp, contractor americano attualmente impegnato in Afghanistan. Il film è cuna co-produzione Canada/Germania.