The Maiden Heist, recensione

Roger (Christopher Walken) è una guardia di sicurezza prossima alla pensione che lavora in un museo d’arte in cui è custodito il suo quadro preferito, La fanciulla solitaria che raffigura una bella donna dallo sguardo triste che scruta l’orizzonte. Mentre Roger non ha alcuna intenzione di andare in pensione, sua moglie Rose (Marcia Gay Harden) ha già deciso che si trasferiranno in Florida e per questo tra un’acconciatura e una permanente sta mettendo da parte i soldi necessari alla trasferta. Un giorno come tanti altri, mentre Roger è al lavoro nei pressi del dipinto scopre che alcuni pezzi della collezione del museo, ivi compresa La fanciulla solitaria saranno definitivamente trasferiti in un altro museo sito nientemeno che a Copenaghen in Danimarca. Roger è disperato e visto che non è l’unico ad avere una passione smodata per un’opera d’arte del museo, gli altri sono i colleghi Charles (Morgan Freeman) che nutre una fascinazione per un dipinto di una donna con dei gatti e George (William H. Macy) che è letteralmente ossessionato dalla scultura di un nudo di guerriero greco, deciderà di coinvolgerli in un rocambolesco furto.

I tre sfutteranno la loro conoscenza del museo e la loro esperienza per organizzare il furto delle tre opere d’arte sostituendole durante il loro trasporto all’areoporto con tre falsi, ma naturalmente vista l’inesperienza in furti del terzetto di ladri della domenica, i tre ne combineranno delle belle, incontrando durante l’operazione più di qualche esilarante contrattempo.

Il regista Peter Hewitt specialista in family-movies si cimenta con un classico plot da heist-movie, a dire il vero piuttosto raffinato ed ironico e vista la sua regia piuttosto piatta, figlia di una lunga gavetta televisiva che purtroppo non gli ha donato una grande personalità, ha dalla sua la grande fortuna di fruire delle interpretazioni divertenti e soprattutto divertite di un terzetto di veterani di calibro come Walken, Freeman e Macy che insieme riescono a regalare al film quel quid che rende la visione di questa comedy godibilissima e a tratti davvero esilarante. Insomma The Maiden Heist nonostante una confezione non proprio esaltante rappresenta nel suo complesso un’ora e mezza davvero ben spesa.

Note di produzione: tra i crediti del regista figurano I Rubacchiotti e Garfield: Il film. La pellicola co-prodotta dallo stesso Hewitt e Morgan Freeman ha purtroppo avuto un travagliato iter distributivo con il fallimento della Yari Film Group e il successivo rilascio, dopo un’anteprima all’Edinburgh International Film Festival 2009 direttamente in DVD.