The Family Man, recensione

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Jack Campbell (Nicolas Cage) ha una Ferrari, un appartamento di lusso, un lavoro lucroso e sembra proprio non aver bisogno di nulla, almeno questo è qullo che lui afferma, tranne per il fatto che è un uomo solo e senza una famiglia con cui passare le festività natalizie e con cui condividere un periodo del’anno che col passar del tempo  potrebbe rivelarsi sempre più difficile da affrontare e nel quale questa sua malcelata solitudine riaffiora.

Una sera mentre Jack è in un negozio, assiste ad uno vivace scambio di battute tra un uomo che cerca di rifilare al commesso del negozio un biglietto della lotteria all’apparenza falso, la situazione potrebbe degenerare e quindi Jack decide di intervenire offrendosi di acquistare il biglietto, calmando così gli animi.

Questo suo gesto lo porterà a vivere un Natale decisamente alternativo, quello che avrebbe vissuto se avesse sposato la donna di cui era innamorato e si fosse creato una famiglia, vivendo una vita diametralmente  opposta a quella vissuta sinora, un’occasione per guardare il proprio percorso di vita da un’altra prospettiva e concedersi una seconda occasione.

Il regista Brett Ratner dopo la comedy-action con Jackie Chan Rush Hour-Due mine vaganti e prima dell’incursione nel cinefumetto di X-Men: Conflitto finale si cimenta con questo gradevole family-movie natalizio con un credibile Nicolas Cage che gioca a fare lo Scrooge della situazione in versione riveduta e corretta, e cioè più giovane, dalle asperità emotive smussate e con uno spiccato tratto romance.

Ratner cita ed omaggia poi il classico di Frank Capra La vita è meravigliosa con l’angelo Don Cheadle e la sua seconda possibilità, in qualche circostanza si eccede con lo zucchero, ma questo non toglie nulla al valore effettivo di una pellicola ben confezionata e concepita ad hoc per accompagnare le festività natalizie come un buon panettone, e poi chi non se la concederebbe una seconda occasione con la splendida e solare Tea Leoni?