The Core, recensione

core_ver2 []Dopo alcuni inspiegabili avvenimenti che hanno visto la morte in massa di gruppi di persone e comportamenti anomali nel regno animale, il professore universitario Josh Keyes (Aaron Eckhart) e il collega francese Serge Leveque (Tcheky Karyo) vengono convocati per chiarire la dinamica di alcuni di questi accadimenti e darne una spiegazione scientifica.

Dopo aver constatato che le morti non sono causa di qualche attacco biologico i due scienziati vengono ringraziati e congedati dalla sicurezza nazionale, ma una ricerca approfondita in proprio da Keyes scopre un correlazione di eventi che dimostrano che il campo elettromagnetico terrestre sta subendo una degenerazione inarrestabile, che culminerà con il colasso del nucleo del pianeta, con effetti devastanti che porteranno all’estinzione totale.

Dopo aver comunicato le sue scoperta Keyes, Serge e il famoso fisico Conrad Zimsky (Stanley Tucci) vengono reclutati in una squadra che comprende anche due piloti della NASA e lo scienziato Edward Brazzleton (Delroy Lindo) ideatore di alcuni progetti top secret, tra cui un potentissimo congegno sonico che permette di disintegrare qualsiasi materiale grazie a potentissime onde d’urto.

Allestito il congegno su di una navicella/sottomarino che dovrà arrivare al centro della Terra attraversando i vari strati della crosta terrestre, il team partirà alla volta del nucleo con l’intenzione di far esplodere cinque cariche termonucleari nel nucleo terrestre per ristabilire l’equilibrio elettromagnetico e salvare la razza umana dall’estinzione.

Una piacevole sorpresa quasto disaster-movie che si trova a confrontarsi con colossi come Armageddon-giudizio finale, ma che avendo a disposizione un budget limitato, punta tutto su un cast di ottimi attori ed una sorta di Viaggio al centro dela terra hi-tech con annessi omaggi alla fantascienza di sempre.

Il veterano Jon Amiel ( Entrapment) rispetta tutti i clichè del genere, forse anche troppo, i piccoli sintomi che preannunciano l’evento catalizzatore, scienziati esterni alla grande comunità scientifica che hanno l’illuminazione, la missione impossibile e l’estremo sacrificio, insomma tutto come da copione, con una prima parte più robusta e realistica, e una seconda, quella del viaggio, che perde qualche colpo causa claustrofobica location, effetti speciali sotto la media, e qualche ingenuità di troppo.

Detto questo The Core, pur rimanendo un’operazione leggermente sottotono, regalerà molte emozioni agli amanti del filone catastrofico, e coinvolgerà anche chi ama la fantascienza tout court vista la sua parte pseudo-scientifica, che nonostante qualche fisiologica licenza, riesce ad essere coinvolgente e a suo modo realistica.