Terra lontana, recensione

b41465a1f7e7c5b6e187162a1475ec81 []In piena corsa all’oro Jeff Webster (James Stewart) e il suo socio Ben Tatum (Walter Brennan) decidono di sopperire alla richiesta di carne dei cercatori d’oro del Klondike trasportando una mandria di bovini in Canada, l’idea dei due mandriani è qeulla di raccimolare abbastanza soldi per comprare un ranch.

La coppia però al confine con il Canada subisce un tentativo di furto, tentativo che finisce in tragedia con la morte di due mandriani, Webster viene arrestato e processato dall’ambiguo sceriffo Gannon (John McIntire) che si gli riconosce la leggittima difesa, ma forte dei poteri conferitigli dalla sua carica gli requisisce anche i capi di bestiame.

In realtà Gannon e un gran intrallazzatore che vuole utilizzare la mandria di Webster e Tatum per specularci, ma i due con uno stratagemma riusciranno a recuperare la mandria e a portarla oltreconfine proprio sotto il naso di Gannon, che furioso si metterà sulle loro tracce.

Giunti nella città di frontiera di Dawson City, preda di fuorilegge e bande di sciacalli, la coppia dovrà vedersela ancora con il dispotico Gannon in cerca di vendetta e che non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo guadagno.

Il regista Anthony Mann (L’uomo di Laramie, El Cid) veterano del genere e partner di vecchia data di  James Stewart, sa esattamente come dare al racconto il giusto respiro e sforna un solido western di frontiera che ha nel suo protagonista ed in una regia alquanto dinamica i suoi punti di forza.

Terra lontana è considerato da molti il miglior western mai girato e questo la dice lunga sull’indubbia qualità di questa pellicola, sicurante questo è un cllassico da non  lasciarsi sfuggire poiche espressione di un genere al culmine del suo vigiore artistico e fonte di grandi inbterpertazioni grazie ad attori di un certo calibro e a copinio di induvvia qualita.