Killer Joe, recensione

Chris Smith (Emile Hirsch) è uno spacciatore texano che ritrovandosi con grossi debiti di droga decide di far ammazzare la madre da un killer professionista con il supporto del padre (Thomas Haden Church), della nuova moglie di quest’ultimo (Gina Gershon) e della sorella minore Dottie (Juno Temple). Incaricato dell’omicidio su commissione il detective della polizia di Dallas e assassino professionista Killer Joe Cooper (Matthew McCounaghey).

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Venezia 2011, Leone d’oro: favorito il Faust di Sokurov

Poche ore ci separano dall’assegnazione dell’ambito Leone d’oro di questa sessantottesima edizione del Festival di Venezia, che si avvia alla conclusione dopo una carrellata di divi e film che sembra, con l’eccezione di Cristina Comencini, la Bellucci e Madonna, aver accontentato l’esigente platea di addetti ai lavori presenti alla kermesse, anche se quest’anno non sono mancate le canoniche polemiche di rito e qualche sonoro fischio.

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Torino Film Festival 2010, alla rassegna in scena L’ultimo esorcismo

Esce oggi nelle sale italiane L’ultimo Esorcismo di Daniel Stamm, ma la recente incursione da mockumentary nel filone possessione demoniaca ha già fatto il suo debutto alla ventottesima edizione del Torino Film Festival nella sezione horror Rapporto confidenziale, che quest’anno ha riservato piacevoli sorprese per il genere che hanno visto protagonista il cinema canadese con la vampire-comedy Suck e il lovercraftiano Altitude.

Il giovane regista tedesco sotto l’egida produttiva del re del torture-porn Eli Roth allestisce un finto documentario alla Paranormal activity che ammicca alle inquietudini da abduction de Il quarto tipo, giocando con un genere dal solido background e con un cult che ha fatto la storia del cinema del calibro de L’esorcista di William Friedkin, ad oggi inarrivabile nonostante quanche discreta incursione nel filone, vedi l’ottimo The exorcism of Emily Rose.

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Masters of Horror, Sergio Stivaletti

Oggi spazio horror dedicato a Sergio Stivaletti, uno dei make-up artist italiani più conosciuti e richiesti, collaboratore fidato del regista Dario Argento, negli anni ha esplorato l’arte dell’effetto speciale nella sua interezza, passando dall’utilizzo di make-up tradizionale e trucco prostetico sino all’animatronica, quest’ultima cuore di tanto cinema di genere e purtroppo tecnica quasi del tutto soppiantata dalla CGI.

Stivaletti nutre il suo immaginario con massicce dosi di cinema di genere, inizia riproducendo artigianalmente la stop-motion di Harryhausen, per riuscire con il tempo a frequentare stage con grandi maestri come Rick Baker, premio Oscar per le mutazioni live-action del cult Un lupo mannaro americano a Londra e con lo specialista in zombie Tom Savini.

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Regole d’onore, recensione

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Durante un prologo ambientato durante la guerra in Vietnam assistiamo allo sterminio dell’intera squadra guidata dai tenenti Hays Hodges (Tommy Lee Jones) e Terry Childers (Samuel L. Jackson) e alla cattura subito dopo di due soldati vietnamiti, un ufficiale e un marconista, che verranno prima tentati con la libertà in cambio della posizione del plotone responsabile della morte della squadra americana, e poi minacciati di morte dallo stesso Childers, che una volta ottenuta la collaborazione sotto la minaccia di una pistola manterrà la parola liberando l’ufficiale.

28 anni dopo il colonnello Hodges per una ferita di guerra ora è dietro una scrivania, mentre nello Yemen il colonnello Childers è impegnato a proteggere un’ambasciata americana dall’assalto di una folla di manifestanti inferociti, che stanno mettendo a rischio la vita dell’ambasciatore e della moglie.

Childers scorgerà tra la folla individui armati e dopo aver perso tre uomini ordinerà di far fuoco causando la morte di oltre ottanta manifestanti tra cui molte donne e bambini. Questa sua azione lo porterà davanti alla corte marziale con l’accusa di strage, ma Childers sa di non aver violato le regole d’ingaggio vista la morte dei suoi uomini e il pericolo corso dall’ambasciatore.

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Action figures, L’esorcista

l'esorcista action figuresOggi per le action figures ci occupiamo de L’esorcista, un classico del genere horror che ha terrorizzato milioni di spettatori alla sua uscita nel lontano 1979, e segnato un’epoca per i cultori del genere con la sua indimenticabile colonna sonora, e un esorcismo da antologia difficile da dimenticare.

Dopo il salto vi proponiamo due figures classiche, entrambe con due peculiarità ben specifiche, la prima è la versione ragno della giovane posseduta Regan (Linda Blair) impegnata in una dinoccolata discesa di scale da brividi, la seconda è un imperdibile box-set deluxe contenente Regan sul suo letto, con tutta una serie di effetti sonori e voci cavernose che vi riporteranno in un istante nel terrificante teatrino delle ombre messo in scena dal regista Wiliam Friedkin.

Oltre alle figures citate, anche uno dei piu bei, si fa per dire, Bobble Head presenti  sul mercato, una terrificante Regan versione deformed con testone davvero inquietante, e a completare il quadro un paio di busti non in commercio, ma che non potevamo non mostrarvi.

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Film parodia di L’esorcista

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Oggi per le parodie cinematografiche ci occupiamo di Riposseduta, divertente spoof-movie datato 1990 che fa il verso a uno dei film piu inquietanti di sempre, il famigerato L’esorcista di William Friedkin.

A mettere mano al cult di Friedkin tratto dall’omimo best seller di William Peter Blatty il miscoscociuto regista e sceneggiatore Bob Logan (Meatballs 4), la trama vede una casalinga americana, interpretata da Linda Blair la posseduta dell’originale, alle prese con un’influenza che si rivelerà nientemeno che l’anticamera di una possessione demoniaca. L’esorcismo della donna operato da un monsignore (Leslie Nielsen) inviato dal Vaticano avverrà in diretta tv.

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L’esorcista, un cult da incubo

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Il capolavoro horror di sempre, questo è quello che molti sostengono ed è quello che si percepisce tutt’oggi guardando L’esorcista, per il sottoscritto un vero spauracchio infantile, per alcune classifiche ufficiali il miglior film horror di tutti i tempi davanti a cult come Shining e Alien.

Il regista William Friedkin scava velle paure più ataviche che la religione e la sua connotazione più inquietante risveglia in molti, è lo fa utilizzando un efficace repertorio di effetti speciali uniti ad una colonna sonora ormai storica, inquietante mix da pelle d’oca che collabora a catapultare lo spettatore in un incubo da cui è difficile uscire indenni.

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Locarno 2009, decimo giorno

Eccoci giunti alla vigilia della giornata di chiusura del Locarno International Film Festival, e a parte qualche piccolo incidente di percorso, anche quest’anno è stato notevole l’impatto che questa manifestazione ha avuto sugli amanti del cinema grazie alla sorprendente varietà e qualità delle pellicole proposte al pubblico, tra questi i cultori dell’animazione made in Japan che hanno rischiato una vera e propria overdose per la ricchezza del programma proposto nella sezione Manga Impact.

Ed ora il programma odierno, per il Concorso internazionale previste oggi She, a chinese di Xiaolu Guo, viaggio di una donna cinese in cerca di un futuro migliore e Au voleur di Sarah Leonor, fuga dal mondo e dalla legge di una coppia unita dal  caso, insegnante lei, criminale lui.

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Locarno 2009, il programma completo

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Il direttore Frederic Maire ha annunciato il programma completo del Festival di Locarno 2009, che si terrà dal 5 al 15 agosto nella città ticinese, che si aprirà con la prima europea di 500 Days of Summer, il film americano di Marc Webb e si chiuderà con The Two Horses of Genghis Khan (Zwei Pferde Des Dschingis Khan), la pellicola diretta dalla mongola Byambasuren Davaa.

Prima di proporvi il programma completo, composto dalle sezioni Concorso Internazionale, Cineasti del Presente e Piazza Grande vi ricordo che per la cinematografia italiana saranno presenti: La Paura di Pippo Delbono fuori gara nella sezione Concorso Internazionale, Mirna di Corso Salani, Piombo Fuso di Stefano Savona e Sogno il mondo il venerdì di Pasquale Marrazzo nella sezione Cineasti del presente (oltre ad una retrospettiva su Toni Servillo).

Vi ricordo, infine, che la sezione Open Doors 2009 sarà dedicata alla Cina e che sono già stati assegnati il Pardo d’Onore alla Carriera a William Friedkin e il Raimondo Rezzonico Award a Martine Marignac.

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