Il rito, colonna sonora

Oggi per lo spazio colonne sonore ci occupiamo del thriller-horror sovrannaturale Il rito del regista svedese Mikael Hafstrom (1408), nelle sale italiane dallo scorso venerdì e che vede protagonista il veterano Anthony Hopkins nei panni di un prete esorcista dai metodi poco ortodossi impegnato da una vita a combattere le numerosi manifestazioni del demonio.

La colonna sonora del film, che ricordiamo tratto da un libro-inchiesta sulla possessione demoniaca scritto da un giornalista americano, è affidata al britannico Alex Haffes che per l’occasione realizza 13 brani ricchi di atmosfera e in perfetta sintonia con gli intenti del regista, Haffes è noto per aver composto le musiche del film premio Oscar L’ultimo re di Scozia di Kevin MacDonald oltre a score per l’action Out of reach con Steven Seagal e il thriller Trauma con Colin Firth e Mena Suvari.

Dopo il salto trovate la cover dell’album, track list completa dei brani e in coda al post tre clip musicali. Buon ascolto.

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B-cult, My little eye

Oggi per i film da riscoprire vi proponiamo il thriller-horror inglese My little eye, che ci ripropone in chiave ansiogena i meccanismi da reality show del famigerato Grande fratello, che ritroveremo rielaborati successivamente sia nell’horror Hostel di Eli Roth, che più recentemente in formato televisivo per il serial Persons Unknown.

Cinque concorrenti in una casa isolata, spiati da una moltitudine di telecamere che mandano il loro tran tran quotidiano in rete, il premio è ghiotto, un milione di dollari a chi resisterà sei mesi senza abbandonare il gioco. Superati indenni quasi tutto lo show, durante gli ultimi giorni di permanenza l’onnisciente Grande fratello comincia ad usare la paura per convincere i ragazzi a lasciare la casa, fino al cruento e inaspettato gran finale dove la nomination è definitiva.

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Dario e Asia Argento: orrore ed eclettismo

Conosciuto in Italia e non solo come il maestro del brivido, Dario Argento è regista, autore e sceneggiatore che indubbiamente è riuscito in qualche modo a inventare un genere e a legare ad esso il proprio nome.

La sua filmografia comprende quasi esclusivamente film thriller e film horror. Il suo modo di incorniciare l’omicidio, la morte, è talmente idiosincratico e particolare che certamente non si fatica a riconoscerne l’impronta.

Da anni vediamo nelle sue pellicole la secondogenita, Asia Argento, anch’essa valutata dalla critica in modo alternato; la primogenita Fiore Argento non è invece riuscita a raggiungere la medesima popolarità, anche se l’abbiamo vista in Phenomena e, più di recente, ne Il Cartaio.

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