Spiderwick-Le cronache, recensione

Un trasloco forzato lontano dalla città diventa per i gemelli Jared e Simon (Freddie Highmore) e la loro sorella Mallory (Sarah Bolger) motivo di diatriba con la madre (Mary-Louise Parker), ancora intenta a raccogliere i cocci di un matrimonio andato in frantumi e di cui in parte uno dei due figli maschi la ritiene responsabile.

Lo sradicamento da Manhattan per andare a vivere in una vecchia e isolata casa del New England che sembra uscita da un racconto horror di certo non migliora le cose, tra i ragazzi Jared sembra quello che più fatica ad accettare la nuova situazione e soprattutto quello che cerca a più riprese una figura paterna idealizzata che si dimostra sempre più latitante e inadeguata.

Sarà proprio lui a trovare un vecchio libro, una sorta di manuale sulle fantastiche creature che sembra vivano nei boschi circostanti e con le quali la guida, scritta dal pro-pro zio di Jared misteriosamente scomparso, insegna a confrontarsi e in special modo elenca da quali tenersi bene alla larga.

L’apertura e la lettura del libro riveleranno una dimensione parallela in cui vivono magiche e strambe creature, ma anche un lato oscuro rappresentato da un malvagio orco e dai suo sgherri che intendono appropriarsi del libro che pare dotato di un grande potere.

Il regista Mark Waters (Quel pazzo venerdì) specialista in comedy e romance si cimenta con il suo primo fantasy, adattando per lo schermo una fortunata saga di libri scritta da Holly Black e illustrata da Tony DiTerlizzi, quest’ultimo noto per le illustrazioni di numerosi giochi di ruolo tra i quali il leggendario Dungeons & Dragons.

Waters visivamente colpisce nel segno, gli effetti visivi sono di alto profilo e consoni alla narrazione, quello che forse il regista non riesce a dosare al meglio  è l’elemento dark che in qualche caso deborda rendendo la pellicola poco adatta al pubblico dei più piccini.

L’elemento fantasy non è semplice da maneggiare specialmente per chi ha solo giocato con il sovrannaturale come Waters, vedi La rivolta delle ex piuttosto che il romance Se solo fosse vero, ma non si è mai addentrato nel complesso universo fantastico da cui proviene la saga e soprattutto i suoi autori che sfoggiano una grande esperienza nel mondo dei giochi di ruolo, che rappresentano a loro volta una costola importante e creativamente rilevante dell’universo fantasy.

Infatti il film avrebbe in teoria tutte le carte in regola per regalare suggestioni ed emozioni, anche pechè sfrutta molti degli elementi già usati con successo da Luc Besson in Arthur e il popolo dei Minimei, ma se il regista francese ha un registro che affonda le proprie radici nel fantastico, Waters è piu formale, svolge con rigore il compito assegnatogli, ma non ha il coinvolgimento di un Peter Jackson ne tantomeno la creatività di un qualsiasi dream-team targato Disney.

Un peccato perchè in Spiderwick-le cronache di materia prima ce n’era a iosa e il film avrebbe potuto regalare molto, anche se comunque alla fine dei conti resta un godibile divertissement.

Note di produzione: I gemelli Jared e Simon sono entrambi interpretati da Freddie Highmore, Mary-Louise Parker è nota per il ruolo da protagonista nel fortunato serial Weeds, il film ha avuto la sua consueta controparte videoludica con l’omonimo videogame seguendo l’iter mulrimediale dei piu blasonati Harry Potter, Le cronache di Narnia e Il signore degli anelli, mentre per quanto riguarda i botteghini a fronte di un budget di circa 90 milioni di dollari la pellicola ne ha incassati worldwide oltre 160.