Rush Hour-Due mine vaganti, recensione

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Ad Hong Kong il detective Lee (Jackie Chan) è impegnato in un caso di contrabbando di preziosi manufatti cinesi, e grazie ad un intervento tempestivo riesce ad impedirne l’uscita dal paese con grande riconoscenza delle autorità, tra le quali l’amico di lunga data il console Han Solon (Tzi Ma).

Qualcuno però non ha dimenticato e due anni dopo a Los Angeles, dove il console e la famiglia si sono nel frattempo trasferiti, rapisce Soo Yung ( Julia Hsu) la figlia di Solon, naturalmente l’uomo non può che chiedere aiuto al suo fidato amico Lee che non perde tempo e si reca subito in California per investigare sul sequestro.

Ad accoglierlo all’ereoporto il detective James Carter (Chris Tucker), assegnato a Lee per controllarne ogni movimento e impedirne qualsiasi iniziativa personale, ma i due poliziotti, all’apparenza molto diversi, troveranno un’inaspettata intesa unendo le forze per salvare la figlia del console, e mettere dietro le sbarre il responsabile del sequestro, il boss malavitoso Juntao (Tom Wilkinson).

Il regista Brett Ratner alla sua seconda prova dietro la macchina da presa, alles palle l’esordio con la comedy Traffico di diamanti , si ispira ad Arma  Letale e dirige una action-comedy puntando tutto sulla verve clownesca di entrambi i protagonisti, trascurando così lo sviluppo della trama e cercando di trovare, non sempre riuscendoci, un equilibrio tra gli eccessi di Chris Tucker, e la dinamica verve tutta orienatale che ha fatto di Jackie Chan uno degli attori action più amati di sempre.

Rush Hour-due mine vaganti resta un buon action con una forte impronta comedy che però non sempre funziona a dovere, a causa di uno  script un pò troppo telefonato e un feeling ancora in fase di rodaggio tra i due protagonisti che fanno di questo film un’operazione godibile ma non completamente riuscita.

Andrà molto meglio nel secondo capitolo della trilogia, Colpo grosso al Drago RossoRush Hour 2 che grazie ad un’impronta action più incisiva, e ad un’intesa ormai raggiunta tra Tucker e Chan, ci regalerà qualche emozione in più, anche se non paragonabile agli irresistibili duetti di Chan con Owen Wilson visti in Pallottole cinesi e relativo sequel.