Il ritorno di Stefano Accorsi è “Veloce come il vento”

L’attesa è stata lunga ma finalmente è quasi finita: arriverà nelle sale italiane il prossimo 7 aprile, distribuito da 01 Distribution, Veloce come il vento. Il film diretto dal regista Matteo Rovere è interpretato da Stefano Accorsi e Matilda De Angelis.

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Le aspettative che gravitano intorno al film, prodotto da Fandango con Rai Cinema, sono a dir poco elevatissime. Chi lo ha visto garantisce una qualità visiva pari a cult americani come Rush di Ron Howard.

E proprio come Rush, Veloce come il vento è ambientato nel mondo delle corse automobilistiche. La passione per i motori scorre da sempre nelle vene di Giulia De Martino. Viene da una famiglia che da generazioni sforna campioni di corse automobilistiche. Anche lei è un pilota, un talento eccezionale che a soli diciassette anni partecipa al Campionato GT, sotto la guida del padre Mario. Ma un giorno tutto cambia e Giulia si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita. A complicare la situazione il ritorno inaspettato del fratello Loris, ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida. I due fratelli saranno obbligati a lavorare insieme, in un susseguirsi di adrenalina ed emozioni che gli farà scoprire quanto sia difficile e importante provare ad essere una famiglia.

“Veloce come il vento”, dunque, sarà un’altra tappa di tutto rispetto nella carriera cinematografica di Accorsi, iniziata nel film Fratelli e sorelle di Pupi Avati. Nel 1998 vince il  David Di Donatello con il film di Luciano Ligabue, Radiofreccia.

Nel 2001 vince i Nastri d’Argento per il film, Le fate ignoranti  e il Ciak d’oro, nel film L’ultimo Bacio di  Muccino, girato insieme a  Giovanna Mezzogiorno con la quale ha una breve storia d’amore. Nel 2002 con Un viaggio chiamato amore di Michele Placido si aggiudica la coppa Volpi a Venezia.

Tra i suoi film anche: La stanza del figlio di Nanni Moretti, Romanzo criminale di Michele Placido, Baciami ancora di Muccino, Saturno contro di Ferzan Ozpetek,  Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi.