Ritorno a Brideshead, recensione

Siamo nel 1925, il giovane artista Charles Ryder (Matthew Goode) originario di Paddington sogna di diventare pittore e studia storia all’Università di Oxford. Qui stringe amicizia con Sebastian Flyte (Ben Whishaw), un raffinato e spregiudicato ragazzo omossesuale che appartiene ad una facoltosa famiglia di nobili origini, che naturalmente disapprova il suo stile di vita all’insegna del dissoluto. Dopo un primo incontro piuttosto singolare tra i due, a cui farà seguito un pranzo in cui Charles conoscerà la cerchia di amici di Sebastian, quest’ultimo colpito dall’animo sensibile del nuovo arrivato gli chiederà di essere ritratto invitandolo a Brideshead, la sfarzosa dimora di famiglia. Affascinato e un po’ stordito dalle meraviglie di Brideshead Charlie avrà modo di conoscere la madre di Sebastian, Lady Marchmain (Emma Thompson), il fratello maggiore Bridey (Ed Stoppard) e le due sorelle minori Cordelia (Felicity Jones) e Julia (Hayley Atwell).

Un viaggio a Venezia con la famiglia Charmain diventerà l’occasione per Charlie di svelare i propri sentimenti a Julia, ma questo sentimento che prenderà corpo sino a trasformarsi in amore causerà la gelosia di Sebastian e un netto rifiuto da parte della madre di lei, che ostacolerà la storia d’amore saputo che Charlie si professa ateo.

Il regista Julian Jarrold, adattando un romanzo del ’45 della scrittrice Evelyn Waugh, esplora ipocrisia e aristocrazia inglese in questo solido dramma in costume caratterizzato da splendide location, sontuose scenografie ed abiti capaci, insieme ad interpreti credibili e ad una cura estrema per il dettaglio, di calarci in un’Inghilterra che non c’è più, almeno in parte, mostrandocene un lato senza dubbio afflitto da bigottismo cronico, ma anche fascinoso nel suo mondano e compito stile retrò, che in questo particolare caso il regista Julian Jarrold, palesemente a suo agio con il genere descrive in maniera elegante e formalmente impeccabile. Ricordiamo che il regista è piuttosto avvezzo al filone letterario suoi il Dickens formato televisivo Grandi speranze e la Jane Austen di Anne Hathaway del biografico Becoming Jane.

Note di produzione: Nel cast figurano anche Michael Gambon e l’attrice italiana Greta Scacchi. La Atwell è stata la protagonista femminile del recente cinecomic Captain  America: Il primo vendicatore. In origine la regia doveva essere di David Yates che per i ruoli principali aveva scelto Paul Bettany, Jude Law e Jennifer Connelly poi la scelta di Yates di dirigere Harry Potter e l’Ordine della Fenice fece subentrare Jarrold e nuovi protagonisti. Il libro da cui è tratto il film è stato precendentemente adattato anche in una serie tv del 1981.