Rimini Rimini, recensione

locandina []Cinque episodi per un’estate tra le spiagge e i locali di Rimini per raccontarci del rigido pretore Ermenegildo Morelli (Polo Villaggio) in vacanza da una serie di sentenze moralizzatrici, che verrà incastrato dalla procace e irresistibile Lola (Serena Grandi) che lo circuirà e costringerà addirIttura a trasvestirsi da donna prima di rovinargli la carriera per vendetta.

Di Liliana (Eleonora Brigliadori), una single alquanto affascinante, ma che ha qualche problema a trovare l’anima gemella, o quantomeno un partner sessuale, ed è per questo che una spregiudicata amica la spingerà tra le braccia di un culturista che però si rivelerà un flop colossale, cosi la ricerca d’affetto della bella Liliana la porterà nelle mire di un luciferino dodicenne che dopo averla sedotta cercherà anche di ricattarla

E infine Don Andrea (Anfdrea Roncato) che si ritrova nella calura estiva a fare i conti con la propria sessualità latente risvegliata da una suora straniera decisamente attraente, la vedova Noce bovi (Laura Antonelli) che cerca di ricominciare a vivere con l’aiuto dei tre fratelli e un imprenditore senza scrupoli ( Jerry Calà) che noleggia una prostituta per convincere un architetto a firmare un grosso contratto.

Forse Rimini Rimini è l’esempio più eclatante delle origini dei recenti e modaioli cinecocomeri, come il primo Vacanze di Natale andrà evolvendosi di anno in anno per trasformarsi nei recenti Un’estate al mare e Un’estate ai Caraibi. Gli episodi di per sè lasciano alquanto perplessi, anche quello di Paolo Villaggio vira pericolosamente sul pecoreccio lasciando ben poco spazio all’immaginazione e all’ironia.

Quello che salva la facciata di un’operazione alquanto confusionaria e la mano  sicura del recgista Sergio Corbucci, che insieme al fratello Bruno, firma anche soggetto e sceneggiatura.

A parte questo è difficile segnalare un episodio particolarmente riuscito, quando tutti risultano alquanto prevedibili e di palese fattura televisiva. Vi segnaliamo invece una curiosità, il film in origine era suddiviso in episodi singoli e non inframmezzati tra loro, in una versione di oltre tre ore concepita per la televisione, poi in seguito tagliata, eliminando un episodio intero interpretato dal Gian della coppia di comici Ric e Gian, e rimontato ad oc per un più fruibile formato cinematografico inferiore alle due ore.