Recensione: The Guardian

Il veterano della Guardia Costiera degli Stati Uniti, il comandante Ben Randall (kevin Kostner) sta affrontando una crisi coniugale, il suo lavoro di addestratore si scontra quotidianamente con le richieste di sicurezza della moglie che ha deciso di lasciarlo capendo che forse il vero grande amore del marito è il suo lavoro.

Un lavoro importante che è una vera missione, putrioppo durante un’intervento in mare per salvare l’equipaggio di un peschereccio Randall perde tutta la sua squadra e la crisi diventa anche professionale.

Per ridare vigore all’ego e distrarre l’uomo dai sensi di colpa a Randall viene chiesto di addestrare un gruppo di giovani reclute, tra cui c’è lo spavaldo ed indisciplinato Jake Fisher (Ashton Kutcher). Randall con qualche riserva accetta l’incarico.

L’approccio poco ortodosso di Randall all’addestramento non piace ai superiori e meno agli allievi, l’uomo stravolge qualsiasi punto di riferimento, e utilizza tecniche estreme ed una durezza che si scontrerà con i suoi superiori ed un sempre più ribelle Jake.

Durante l’addestramento Jake maturerà. troverà l’amore nella bella insegnante Emily (Melissa Sagemiller) e comincerà ad apprezzare e a capire l’estrema durezza dell’addestramento del suo comandante. Terminato il corso d’addestramento, Randall proverà a tornare in campo, ma ormai sembra che il suo istinto e la sua lucidità siano andati perduti, e dopo una fallimentare missione di recupero l’uomo si ritira definitivamente.

Sarà proprio un momento di difficoltà del suo allievo, Jake è in pericolo su di un pescherccio nel bel mezzo di una tremenda tempesta, a riportare Randall di nuovo in azione, per una ultimo e disperato tentivo di salvare il giovane da morte certa…

The guardian è un film solido ed efficace, che dimostra ancora una volta il carisma ed il talento di uno degli attori più sottovalutati di Hollywood, Kevin Costner, che anche in questo film si ritaglia un ruolo perfetto e sentito, contornato da ottimi comprimari e al servizio di una storia edificante di eroi per scelta.

Il regista Andrew Davis, suo Il fuggitivo con Harrison Ford, omaggia il classico Ufficiale e Gentiluomo e vi aggiunge molta azione e un omaggio ai coraggiosi uomini della Guardia Costiera degli Stati Uniti, squadre scelte di sommozzatori addestrati ad operare in situazioni rischiosissime ed estreme.

Ottima fotografia, bella musica, un Kostner intenso ed affascinante, amicizia virile, un pò di romance, azione ed eroismo. Consigliato vivamente, anche perchè come già è successo con lo sfortunato Waterworld ed il sottovalutato L’uomo del giorno dopo anche questo The Guardian non ha ricevuto la giusta attenzione.