Recensione: A spasso nel tempo-l’avventura continua

Nell’episodio precedente Ascanio Orsini (Christian De Sica) e Walter Colombo (Massimo Boldi), un principe il primo, un proprietario di un cinema l’altro,  si incontrano con le rispettive famiglie in un parco giochi di Los Angeles, l’antipatia tra i due è palese, i due non si sopportano, ma il caso vuole che capitino insieme nel vagoncino che li porterà all’interno dell’attrazione La macchina del tempo.

I due si rassegnano a viaggiare insieme non sapendo che un guasto trasformerà l’attrazione turistica in una vera macchina del tempo che li proietterà nel passato, la prima e l’ultima tappa del loro viaggio sarà la Preistoria, qui i due affronteranno dei cavernicoli ed un lucertolone gigante dalle ambigue intenzioni.

In questo secondo episodio i due protagonisti, ormai prigionieri nella preistoria, utilizzando le loro poche e futuristiche conoscenze sono diventati dei veri leader, idolatrati dai cavernicoli del luogo hanno costruito una sorta di città stile Flinstones, ma i due tentano comunque di tornare a casa con l’aiuto del piccolo Buddha, ma la cosa non funzionerà nel migliore dei modi.

Il loro viaggio temporale li catapulta in Scozia dove se la vedranno con un irascibile Highlander per poi reincontrare nel Far west il professor Mortimer rimasto imprigionato in quell’epoca nel finale del primo episodio.

Mortimer riesce a contattare la Los Angeles del futuro dove chiede ad un tecnico di riportarli nel presente, ma il maldestro tecnico prima li spedisce nella Positano del 1955, poi nel 1966 dove Ascanio finirà a Las Vegas come Frank Sinatra e Walter a Londra dove farà parte dei mitici Beatles nelle vesti di Ringo Starr.

Dopo essere stati catapultati nuovamente indietro nel tempo a Firenze, dove incontrano nuovamente Lorenzo il magnifico, di nuovo nel futuro stavolta sulla luna nel 1969, in piena esplorazione spaziale, ma i due si fanno fregare la navicella dagli alieni che alla fine li aiuteranno finalmente a tornare al presente, ma l’Highlander ancora li sta cercando per decapitarli affinchè ne resti soltanto uno, e i due dopo una rocambolesca fuga per gli studios si trasformeranno in cartoni animati…

Diciamo subito che questo secondo capitolo è sicuramente superiore al primo, ma tutto  comunque rimane abbastanza prevedibile, scontato, e senza guizzi di sorta. Il fatto che ci sia più carne al fuoco del primo capitolo rende il tutto meno forzato, ma tutta l’operazione rimane disarmante per ingenuità e dialoghi imbarazzanti,

Stendiamo un velo pietoso sulle maldestre citazioni di film americani e del pastiche storico-cinefilo che a volte sfiora il ridicolo, tentare di parodiare Ritorno al futuro che già parodiava un certo cinema e si autocitava ironizzando su stesso, diventa un operazione alquanto rischiosa e fuori dalle capacità dei fratelli Vanzina.

A spasso nel tempo-l’avventura continua è consigliato solo a chi ama alla follia i cinepanettoni, e per quelli che non resistono all’esilarante coppia Boldi/De Sica, per gli altri meglio guardarsi per l’ennesima volta Non ci resta che piangere e ignorare questo ennesima commedia usa e getta.