Piedone a Hong Kong, recensione

A Napoli il commissario Rizzo (Bud Spencer) si ritrova per le mani un potente boss della droga morto e un sospetto di omicidio a suo carico. L’accusa di omicidio non fermerà di certo Rizzo che comincerà ad indagare partendo da un mafioso arrivato da poco in città, tale Frank Barella (Al Lettieri), che gli fornirà importanti indizi che lo porteranno ad ipotizzare la presenza di una talpa nella polizia che in qualche modo faciliterebbe il traffico di stupefacenti in città. Per smascherare il poliziotto corrotto è necessario un viaggio ad Hong Kong, dove con l’aiuto del fidato brigadiere Caputo (Enzo Cannavale) e di un ragazzino del posto Rizzo arriverà a suon di scazzottate fino alla cima dell’organizzazione malavitosa, scoprendo non solo chi è la talpa, ma anche che Barella non è chi dice di essere.

Secondo film della quadrilogia tra comedy e poliziottesco dedicata al verace commissario Rizzo alias Piedone. Alla regia torna il veterano Steno che scrive la sceneggiatura di questa prima trasferta internazionale dell’amatissimo personaggio di Bud Spencer insieme a Lucio De Caro, che tra i suoi crediti vede la sceneggiatura del poliziesco La legge violenta della squadra anticrimine di Stevio Massi.

L’elemento comedy è più prominente in questa seconda pellicola, che è decisamente più improntata al film per famiglie del precedente Piedone lo sbirro, un po’ come accadrà in seguito con la serie di Tomas Milian che vedrà il passaggio dal poliziesco Squadra antiscippo alla commedia poliziesca di Squadra antifurto.

Piedone a Hong Kong punta tutto sulla simpatia e il carisma di Spencer e miscela con dovizia molti degli elementi che hanno fatto la fortuna della coppia Spencer/Hill, come le fumettose scazzottate e le location internazionali a cui si aggiunge una spalla di lusso come Cannavale, caratterista di razza, che rappresenta un escamotage che verrà riproposto anche nella serie di commedie con Milian in cui ritroveremo Cannavale e l’indispensabile apporto di Bombolo.

Note di produzione: Questo è il primo film della serie in cui Bud Spencer non è doppiato da Glauco Onorato; le musiche del film sono dei fratelli Maurizio e Guido De Angelis.