Per sfortuna che ci sei, recensione

Julien Monnier (François-Xavier Demaison) è uno dei migliori consulenti matrimoniali sulla piazza, un vero maestro nel trovare le crepe nella coppia riuscendo, a volte con metodi ben poco ortodossi ad appianare i conflitti, faremo la conoscenza di Julien ad un matrimonio che sta per naufragare proprio davanti all’altare, ma l’abilità da mediatore di Julien salverà capra e cavoli e il matrimonio andrà in porto.

Come capita spesso però chi è tanto abile ed impegnato con le vite degli altri spesso non riesce a realizzare la propria, ma il problema di Julien è molto più complicato di quel che appare, la sua non è sfortuna in amore, ma solo sfortuna, o meglio ancora Julienne non è sfortunato, ma a quanto pare porta sfortuna a qualunque donna tenti di instaurare una relazione con lui, chiunque abbia questo ardire finisce per essere  coinvolta in una serie di inquietanti incidenti all’insegna del tragicomico..

Nonostante ciò l’amore farà di nuovo capolino nella vita di Julien e stavolta sembra essere un sentimento importante, ma riuscirà la graziosa nuova fiamma Joanna (Virginie Efira), estrosa designer che ha in ballo un progetto per un’importante casa automobilistica, ad infrangere la maledizione che dall’infanzia incombe sul povero consulente matrimoniale?

L’estate è ormai iniziata e nelle sale cominciano ad approdare accanto a colossi da blockbuster, anche film che fungono da riempitivo solitamente commedie e horror che non trovano spazio nell’affollata programmazione invernale e tra questi troviamo anche Per sfortuna che ci sei,  godibile comedy francese, leggera come non mai e fumettosa al punto tale da far inorridire l’irriducibile cinefilo di turno in cerca dello spessore ad ogni costo e invece concepita per divertire ed intrattenere nella maniera più convenzionale e rilassante possibile.

Così il regista Nicolas Cuche proveniente dal piccolo schermo miscela alcune singolari ed intriganti  tipicità delle comedy-romance europee con qualche suggestione proveniente d’oltreoceano, legando il tutto con una regia oltremodo dinamica e arricchita da escamotage visivi all’insegna del fumettoso piuttosto divertenti, non molto spesso utilizzati nelle produzioni europee, ma che recentemente abbiamo potuto apprezzare in due pellicole americane per famiglie, Diario di una schiappa e Ramona e Beezus e nel francese Il piccolo Nicolas e i suoi genitori.

Bravi i due protagonisti, che dimostrano di saper gestire anche un paio di sequenze un tantinello forzate, godibile la messinscena anche se la provenienza televisiva del regista si percepisce in più di un’occasione dando al film un surplus di patinatura, insomma una comedy gradevole, di certo non memorabile, ma senza dubbio non da scartare a priori.

Note di produzione: L’attrice belga Virginie Efire e apparsa nel recente ed acclamato Kill Me Please di Olias Barco, mentre il partner François-Xavier Demaison nel film per ragazzi Il piccolo Nicholas e i suoi genitori. Lo scenografo del film Luc Bossi ha curato anche le scenografie de L’impero dei lupi e Ca$h.