Paul, recensione in anteprima

Graeme Willy (Simon Pegg) e Clive Gollings (Nick Frost) sono due nerd inglesi in trasferta negli States in quel di San Diego per partecipare al Comic-Con, leggendaria convention meta ogni anno di vere e proprie orde di fanboys e appassionati di fumetti e decideranno di utilizzare proprio la convention come punto di partenza per un viaggio in camper che toccherà tutte le tappe più famose che ogni appassionato di ufologia sogna di visitare, culminando nel mezzo del deserto del Nevada dove si dice abbia sede la famigerata area 51, Santo Graal per ogni ufologo del pianeta.

I due amici non sanno che la loro gita oltreoceano sta per trasformarsi in una delle avventure piu folli e surreali che abbiano mai vissuto, visto che durante un tratto del loro viaggio incroceranno nientemeno che un alieno in carne ed ossa, proprio un omino grigio di quelli descritti in migliaia di fumetti, libri e documentari, ma la cosa piu strana e che Paul, questo è il soprannome del piccoletto, oltre ad essere sboccato e campione di ogni vizio è più umano di quel che ci si possa aspettare con tutti i pregi e i difetti del caso.

Paul racconterà a Graeme e Clive di essere fuggito da una base segreta dove. dopo anni di consulenza per il governo e divenuto ormai obsoleto e oltremodo scomodo,  stava per diventare materia di studi anatomici con tanto di autopsia che lo avrebbe visto  protagonista, naturalmente superato il terrore iniziale ai due britannici nerd non parrà vero di poter aiutare un alieno a tornare sul suo pianeta e nella missione di salvataggio i due coinvolgeranno anche la timida e religiosissima Ruth (Kristen Wiig) che si troverà nel bel mezzo di una caccia all’alieno con tanto di Men in Black sulle loro tracce e un padre armato e pericoloso con tutta l’intenzione di riportarla all’ovile.

L’accoppiata britannica formaata dagli attori Simon Pegg e Mark Frost è divenuta ormai per la comedy e in particolare per il genere spoof una vera e propria garanzia e in questo caso vengono supportati dal regista Greg Mottola specializzato in comedy giovanilistiche, suoi lo spassoso Superbad e l’ottimo Adventureland.

Dopo aver omaggiato l’horror e il filone zombie con il memorabile L’alba dei morti dementi ricevendo anche i complimenti dal maestro Romero e parodiato il genere action statunitense con un’intrigante deriva splatter nel loro Hot Fuzz, con Paul è il momento di puntare alla fantascienza di matrice hollywoodiana miscelandola con la mitologia ufologica e come accaduto nel sottovalutato Fanboys la citazione diventa un accattivante escamotage per costruire un road-movie in cui si omaggia il cinema sci-fi di sempre che ha sbancato botteghini e creato proseliti, dallo Starman di Carpenter all’E.T. di Spielberg passando per Incontri ravvicinati del terzo tipo, Cocoon e perchè no anche il nostrano Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre e relativo sequel con lo sceriffo Bud Spencer e il piccolo alieno H7-25.

Nel Paul di Mottola e compagni c’è tutto il necessario a far gongolare un appassionato con l’aggiunta in questo caso di effetti speciali di alto profilo e ci riferiamo proprio al credibilissimo alieno in CGI e al suo look che avrebbe fatto la felicità dell’agente Mulder.

Anche se meno efficace dell’Alba dei morti dementi e decisamente più politcamente corretto di Hot Fuzz, Paul resta una pellicola godibile con un finale da manuale e uno stile squisitamente british a cui la coppia Frost/Pegg ci ha ormai piacevolmente abituati, insomma un’operazione decisamente riuscita indirizzata questa volta ad un pubblico piuttosto variegato e naturalmente imperdibile per tutti gli appassionati del genere.

Note di produzione: nel film cameo per Steven Spielberg e Sigourney Weaver, quest’ultima con la sua Ripley ha fatto la storia del genere e nel cast anche tre volti noti del piccolo schermo: Jason Bateman e Jeffrey Tambor entrambi protagonisti del serial Arrested Development-Ti presento i miei e Jane Linch terribile ed ipercompetitiva coach in Glee.