Nina Foch è morta

E’ morta a Los Angeles, all’età di ottantaquattro anni, Nina Foch: l’attrice olandese è deceduta venerdì al Ronal Reagan Ucla Medical Center per complicazioni da mielodisplasia di cui soffriva. A rivelarlo è stato il figlio Dirk De Brito al Los Angeles Times.

Nata a Leyda il 20 aprile del 1924, Nina (che è stata anche assistente alla regia e regista per la tv) è diventata famosa per Executive suite per il quale fu nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista e fu designata vincitrice per il National Board of Review nel 1954 (il film tra l’altro venne premiato con il premio speciale della giuria al Festival di Venezia).

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Rosario Dawson, David Fincher, Sigourney Weaver, Rutger Hauer e Diego Piccioni, novità

Anche se oggi è festa le voci da Hollywood, e non solo, sui nuovi progetti giungono alle nostre orecchie e noi ve le riportiamo. Cominciamo subito: David Fincher sarebbe interessato ad adattare il romanzo di Erik Larson, The Devil in the White City, che vede tra i personaggi il primo serial killer della storia Americana (anche perché Fincher ha fatto dei serial killer un marchio di fabbrica: da Seven a Zodiac, fino a Torso, ancora in produzione). A dichiararlo è lo sceneggiatore Eric Roth.

Capitolo Sequel: in Sin City 2 non reciterà più Mickey Rourke. Lo ha comunicato lo stesso attore dicendosi disinteressato alla parte, che lo costringerebbe ad un make up di tre ore al giorno. Rosario Dawson, invece, assicura la sua presenza nei panni di Gail; Catherine Hardwicke non dirigerà New Moon, il sequel di Twilight, a causa dei tempi di lavorazione ridotti. Voci non ufficiali, invece, parlano di problemi caratteriali (la regista sarebbe troppo irascibile), alla base della separazione; Sigourney Weaver ha confermato di essere interessata a ricoprire nuovamente il ruolo di Dana in Ghostbuster 3 (tra l’altro incontrerà Bill Murray proprio per parlare di questa eventualità).

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Recensione: Ti stramo

Bambi (Carlotta Tesconi) è una bruttissima secchiona, temuta dagli stessi professori che, in occasione di una festa di compleanno, decide di rifarsi il look e finisce per rifarsi totalmente. Alla festa arriva, non invitato Stram (Marco Rulli), accompagnato da Tacchino (Pinto Stefano) e la sua banda.

In mezzo al caos totale, mentre Tacchino cerca di rubare un po’ di soldi e viene scoperta dalla logorroica Didi (Ughetta D’onorascenzo), Stram rimane impressionato dalla bellezza di Bambi e seppur inizialmente la voglia soltanto come compagna di chiacchiera (esordisce analizzando il problema della fame nel mondo) alla fine decide di tentare di relazionarsi con lei, che lo desidera ardentemente. Peccato, che per Stram, prima delle ragazze, vengano i suoi amici e la moto e che Bambi abbia bisogno di prendere nove in italiano all’esame di maturità, per poter accedere all’università tanto desiderata.

Ti stramo, sottotitolato Ho voglia di un’ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo è un film parodia sulle commedie giovanilistiche italiane degli ultimi anni diretta da Pino Insegno, in collaborazione con Gianluca Sodaro.

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Keanu Reeves: da riserva ad Eletto

Keanu Reeves è uno di quegli attori, che con gli anni, ha saputo tramutare una bellezza che poteva fossilizzarne carriera e ruoli, in un valore aggiunto, il tutto seguito da una oculata scelta di copioni, senza mai dimenticare il divertimento che del recitare è parte vitale. E’ infatti una certa ironia, non facilmente intuibile, che ci fa apprezzare questo attore, che anche quando vola a mò di Superman attraverso i cieli digitali di Matrix, o salta di palazzo in palazzo abbattendo elicotteri, ha quell’aria sorniona e concentrata che lo rende credibile quel tanto che basta per convincerci dei suoi superpoteri e delle sue innate abilità attoriali.

E’ proprio come diceva Al Pacino, quando descriveva il suo personaggio di avvocato rampante nel thriller sovrannaturale, L’avvocato del diavolo, Keanu Reeves ha l’aria vincente dello stallone del sud con gli stivali da cowboy ai piedi del letto. Si, che sia un vincente questo è fuor di dubbio, ma come tutti i talentuosi ed i vincenti anche il suo carattere è una commistione di istrionismo e sregolatezza, connubio che lo ha portato a vivere una vita spinta al massimo, col rischio di bruciarsi in fretta, ma cominciamo con ordine, facciamo un salto indietro nel tempo, è il 2 Settembre 1964…

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Il bATìK [Film] Festival


Dal 10 al 14 dicembre Perugia ospita il bATìK [Film] Festival. Quella di quest’anno è la 12a edizione “(per il) Festival del cinema e dell’immaginario” dedicato al cinema internazionale, indipendente e non omologato.

La qualità è il vero criterio distintivo nella scelta dei film in programma, per il resto non vi è alcuna differenziazione tra corto e lungometraggi, né tra supporti in pellicola e formati digitali.

La manifestazione, soprattutto, non ha carattere competitivo: lo scopo è offrire una panoramica, un quadro di immagini che colpiscano gli spettatori; non a caso, il sottotitolo dell’edizione 2008 è “Inventario e bestiario dell’immaginario della nuova Babilonia”.

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Nanni Moretti: Festival di Torino addio

Nanni Moretti dice addio al Torino Film Festival:il suo incarico di direttore del mitico evidentemente ha cominciato a pesare più del previsto, e si è rivelato incompatibile con tutte le attività in cui il regista è attualmente impegnato. Il festival, conclusosi di recente come un grande successo, è diventato uno dei più importanti nel panorama italiano.

Si parla prmai di un vero e proprio punto di riferimento per i cinefili di tutta Italia. Anche per questo il regista ha manifestato l’entusasmo per aver ricoperto il ruolo di direttore del festival, che è stato suo per due anni.

La voce ha iniziato a cricolare come tale, ed è stata seguita da delle puntuali smentite. Il tutto è stato poi serenamente confermato dal regista stesso, il quale ha ordinatamente spiegato le motivazioni dell’addio al festival.

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Le uscite DVD e Blu-ray di Dicembre

Il Natale è ormai arrivato, ultimi acquisti e regalie, tra vetrine illuminate e il tempo che corre, arrivano le uscite in DVD e Blu-ray di Dicembre, e cosa meglio di un bel film in edizione speciale o uno strepitoso cofanetto stracolmo di ricchi extra, ce ne per tutti i gusti, per fratelli appassionati cinefili, nipotini iperattivi affamati di cartoon e figli in cerca dell’ultimo horror modaiolo.

Come avrete capito dalla foto che giganteggia all’inizio dell’articolo, sarà proprio Il cavaliere oscuro e la sua nemesi il Joker ad aprire le danze, insieme al pasticcione Po, panda esperto di Kung fu e spaghetti. Per gli amanti della suspence il thiller sovrannaturale Le morti di ian stone, mentre gli appassionati  dell’horror si godranno le allucinazioni di Shrooms: trip senza ritorno e le pericolose esplorazioni di Rovine, anche i bimbi avranno di che divertirsi, oltre al già citato Kung fu panda, arrivano L’arca di Noè cartone prodotto da Italia e Argentina, e l’attesissimo sequel de Le cronache di Narnia, con l’arrivo de Il principe Caspian. Concludiamo con il cinema italiano campione d’incassi, esce finalmente Gomorra, e per i fanatici delle biopic Mongol, vita e imprese di Gengis khan e Control, drammatica e partecipata cronaca della vita e della tragica morte del leader dei Joy Division Ian Curtis.

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Recensione: La coniglietta di casa

Shelley Darlingson (Anna Faris) è una orfanella che viene presa a sedici anni nella Mansion Huose di Hugh Hefner, come coniglietta. La ragazza, che sogna di essere la Playmate di una copertina di playboy, il giorno dopo il suo ventisettesimo compleanno viene buttata fuori apparentemente dallo stesso Hef.

Senza una famiglia e una meta da raggiungere, Shelley decide casualmente di diventare direttrice di una confraternita, la scalcagnata Zeta Alpha Zeta, che ha sole sette iscritta, tutte trasandate e problematiche, che rischiano di perdere lo status di confraternita e l’alloggio, a favore delle rivali fighette Phi Lota Mu.

Shelley aiuterà le ragazze, tra cui Natalie (Emma Stone) ed Harmony (Katherine McPhee), non solo a salvare la loro associazione, ma anche ad imparare a rapportarsi con l’altro sesso. Di contro, le consorelle, le faranno capire quanto ci sia di importante oltre alla bellezza fisica e a conquistare Oliver (Colin Hanks), un bravo ragazzo, che lavora in un centro per anziani.

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EFA 2008: Gomorra Trionfa con 5 premi! Le foto della serata

Assoluto trionfo per Gomorra agli European Film Awards: il film, tratto dal celebre libro di Roberto Saviano, ha conquistato ben cinque premi, vincendo in tutte le categorie in cui era in lizza, sbaragliando la concorrenza (ha battuto ad esempio Laurent Cantet e il suo La Classe, vincitore della Palma d’Oro a Cannes o Hunger di Steve McQueen) e dando un forte segnale per la candidatura agli Oscar.

Oltre ad essere incoronato come miglior film del 2008, Gomorra è stato premiato per la regia, a Matteo Garrone, per il miglior attore protagonista a Toni Serivllo (anche per Il divo), per la miglior sceneggiatura a Roberto Saviano (che l’ha firmata con Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Massimo Gaudioso e Matteo Garrone) e per la miglior fotografia, a Marco Onorato.

Maurizio Braucci ha detto a nome di tutti:”Speriamo che i contenuti di questo film passino al di là del cinema”.

Andiamo insieme a scoprire tutti i premi degli Oscar europei assegnati a Copenhagen ieri sera:

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Recensione: Racconto di Natale

Abel e Junon Vuillard hanno due figli, Joseph ed Elizabeth, il piccolo Joseph soffre di una rara malattia che lo costringe ad un trapianto, ma i tentativi di compatibilità tra i familiari sono fallimentari, nessuno di loro è un potenziale donatore. La coppia disperata compie un gesto d’amore estremo, mette al mondo un terzo figlio, Henri, con il solo scopo di avere un donatore compatibile, ma purtroppo anche questo ennesimo tentativo fallisce e Joseph muore a soli sette anni.

Passano gli anni, nasce un quarto figlio, Ivan, il trauma della perdita sembra essere stato metabolizzato, ma cosi non è, la scoperta di Junon di avere la stessa malattia del figlio deceduto, espone la famiglia a nuove e dolorose scelte. Ci sono due possibilita’ per Junon, una è che il donatore possa essere il figlio Henri, con il quale purtroppo i rapporti sono estremamente difficili, o  in alternativa l’irrequieto nipote Paul, figlio di Elizabeth, la quale, dopo aver aiutato il fratello Henri in un momento economico molto difficile, ha troncato completamente i rapporti con quest’ultimo. Il Natale è alle porte e una riunione di famiglia diventa l’occasione per riaprire vecchie ferite e curarne di nuove, il tutto in una sorta di grande e liberatoria catarsi dai sorprendenti risvolti.

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Tutte le manie di Alex il leone

Vorrei che Alex mi aiutasse a capire quello che vuole veramente. La colpa non è certo sua: nascere e crescere in cattività rappresenta sicuramente una condizione ch epuò andare facilmente in conflitto con quello che è, nel senso più lato possibile, lo sviluppo naturale.

Quando si parla di istinto, se ne parla spesso a sproposito: in questo caso ci riferiamo a un qualcosa che deriva da un senso profondo di appartenenza, e che ci constringe a rifelttere su alcune delle scelte che abbiamo fatto fino ad ora, magari in funzione di un qualche miglioramento futuro.

Non ci dovrebbero essere scuse per non crescere, per non andare avanti, ma, nella maggior parte dei casi, solo scelte assolutamente consapevoli, solo mascherate da false costrizioni auto costruite. Demolire la gabbia dorata in cui viviamo rappresenta per tutti un passo fondamentale, come un’iniziazione in cui il nido non viene solo abbandonato, ma distrutto, bruciato, incenerito.

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Frozen River il film rivelazione di Courtney Hunt

Il Natale si avvicina, e con esso festeggiamenti, acquisti (pochi, sembrerebbe, almeno per quest’anno), riunioni familiari che per alcuni sono la manna dal cielo e per altri torture agghiaccianti, e le altre, consuete, illuminate cose. Per altri invece si tratta di valutazioni sulla propria situazione economica, dall’esito non sempre roseo, come ci racconta questo Frozen River

Il film si svolge nei giorni prima di Natale, nei pressi di un paesino poco conosciuto situato in prossimità della riserva Mohawk situata tra New York State e il Quebec. Qui si consuma il dramma “monetario” di due donne, due madri single che vengono attratte dall’dea di poter guadagnare soldi più facilmente.

Le due donne sono l’una bianca, l’altra Mohawk, massimamente simili date le loro difficoltà, pure nella loro diversità. Sullo sfondo delle acque ghiacciate dle St. Lawrence River si svolgerà l’inizio della loro storia di contrabbando, lo svolgimento e l’epilogo.

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