Over the Top, recensione

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Il camionista Lincoln Hawks (Sylvester Strallone) ha un grande cruccio, quello di aver abbandonato moglie e figlio ed essere sparito nel nulla, ma in realtà le cose sono ben diverse, perchè sul letto di morte la moglie Christina (Susan Blakely), rivela che l’ex marito è rimasto sempre in contatto con lei e chiede al padre (Robert Loggia) di lasciare che il nipote trascorra qualche giorno con Hawks per conoscerlo meglio.

Hawks una volta preso con sè il figlio, in vacanza dall’accademia militare che frequenta, dovrà vedersela con l’odiato suocero e i suoi scagnozzi che cercheranno di portargli via il figlio con ogni mezzo, ma L’uomo è un tipo tosto è non gli renderà le cose facili.

La strada per conoscere il figlio sarà travagliata e irta di ostacoli emotivi, ma il viaggio verso Las Vegas, dove Hawks ha intenzione di sfidare il campione del mondo di braccio di ferro, sarà la cornice giusta per un riavvicinamento, ma una volta riconquistata la fiducia del figlio, ecco rispuntare l’invadente figura del pericoloso suocero.

Stallone prende le suggestioni sportive del suo Rocky e ci imbastisce una melò familiare, affidando la regia al produttore Menahem Golan che con il socio Yoram Globus, ha prodotto una grande fetta dell’ action anni ’80 sfornando film come Guerriero Americano, Delta Force e lo scult Cobra con lo stesso Stallone.

Il film a livello di regia sinceramente sembra un compitino scolastico, più videoclip che film vero e proprio, non nascondiamocelo, pur apprezzando il lavoro fatto con il casting, il resto è  tramonti galeotti, sconfinate autostrade, l’immancabile connubio canotta e muscolo guizzante, per non parlare della furba e ammiccante colonna sonora, insomma tutto è più che prevedibile.

Comunque la si voglia mettere però, ben presto ci si ritrova a tifare per Hawks, a farsi coinvolgere dall’adrenalinico finale e ad odiare un cattivissimo Robert Loggia nei panni di un nonno luciferino ed egoista.

Siamo di fronte ad un prodotto di puro intrattenimento con un carismatico protagonista e una bella serie di coinvolgenti contenuti epico-sportivi, un popcorn-movie anni ’80 da manuale, ricco di action, ma che non dimentica i buoni sentimenti. insomma, nonostante gli evidenti limiti, decisamente apprezzabile.