Mozzarella Stories, recensione

Esiste un regno dove il latticino è sovrano e proprio in questo regno che il re della mozzarella Ciccio DOP (Giampaolo Fabrizio) detta legge, almeno fino a quando un brutto incidente non ha visto un suo concorrente passare a miglior vita e Ciccio DOP finire dietro le sbarre. Ora scontata la pena è giunto il momento di tornare in sella e riprendere il comando della sua azienda, per riportarla ai fasti di un tempo in cui la bufala era la regina delle tavole italiane, ma per il ritrovato imprenditore le cose si complicherannno non poco quando alla crisi economica incombente si aggiungeranno pure un gruppo di misteriosi e potenti imprenditori cinesi a crear problemi, invadendo il mercato e portando sulle tavole dei ristoranti del casertano e nei supermercati una mozzarella di bufala non solo di qualità, ma anche ad un prezzo con cui è impossibile competere e allora Ciccio DOP sfodererà qualche trucco del mestiere, mettendo in campo una serie proposte di quelle che non si possono rifiutare.

Il regista Edoardo De Angelis confeziona una surreale e colorata comedy malavitosa al’insegna del culinario, miscelando l’immaginario criminale del Padrino di Coppola e dei Bravi ragazzi di Scorsese con il kitsch andante e il pacchiano ad oltranza sfoggiati dalla recente incursione su grande schermo di Cetto La Qualunque riportando l’immaginifico da mozzarella connection alle origini, con personaggi ben caratterizzati, tavolate e scagnozzi che sembrano usciti da una domenica a casa Soprano.

De Angelis non disdegna neanche qualche tarantinata dop che trasforma Mozzarella Stories in un maccheronico fumettone pulp all’italiana con tanta carne al fuoco, forse troppa, ma che esprime un indubbio coraggio nella corposa messinscena, certo le molte storie intrecciate a volte si perdono lungo la via, ma senza dubbio la pastosità e la ricchezza di suggestioni che raccontano di caglio & malavita si presentano come un binomio piuttosto intrigante e dal retrogusto piccante, una commedia fuori dell’ordinario, con notevoli picchi di follia, non del tutto riuscita, ma che di certo non lascia indifferenti.

Note di produzione: in origine il titolo della sceneggiatura era Casertano Stories, nel cast figurano Luisa Ranieri e l’americana Aida Turturro, sorella dell’attore John Turturro.