Mosse Vincenti, recensione

Mike Flaherty (Paul Giamatti) è un avvocato del New Jersey che naviga in cattive acque e si sforza di mantenere la moglie Jackie (Amy Ryan) e le sue due bambine in un momento in cui il suo lavoro è in crisi e l’ansia gli provoca degli attacchi di panico, attacchi che l’uomo nasconde alla moglie, come gli nasconde gli incombenti problemi economici. Unica valvola di sfogo e distrazione per Flaherty è la sua squadra di lotta della New Providence High School di cui è allenatore. La squadra però ha recentemente inanellato una serie impressionante di sconfitte e Flaherty cerca di spronare i suoi atleti con il supporto del co-allenatore Vigman (Jeffrey Tambor), ma la situazione non sembra migliorare.

Mike per sopperire alla sua cronica mancanza di liquidità sfrutterà un escamotage poco etico in tribunale per avere la custodia di Leo Poplar (Burt Young), un suo anziano cliente che gli frutterà così una sostanziosa entrata fissa mensile, il problema di Flaherty è che dopo aver parcheggiato Leo in una casa di riposo si imbatterà prima nel nipote adolescente (Alex Shaffer) di quest’ultimo, che Flaherty accoglierà in casa scoprendo nel ragazzo inaspettate doti atletiche, poi nella figlia di Leo (Melanie Lynskey) che reduce da un ricovero per disintossicarsi rispunterà nella vita del figlio e del padre a batter cassa.

Dopo il buon Legendary di Mel Damski con protagonista John Cena, ecco un altro film che miscela dinamiche da dramma famigliare con la Lotta libera, sport poco esplorato dal grande schermo e che in questo caso, al contrario del film con Cena in cui è centro focale, funge da mero supporto narrativo ad una godibile dramedy a sfondo famigliare diretta dal regista Thomas McCarthy, che già aveva confezionato L’ospite inatteso con un memorabile Richard Jenkins e che anche stavolta può contare su un altro interprete di razza come Giamatti, capace di regalare sorprendenti sfumature a personaggi insospettabili.

Mosse vincenti è un film che si destreggia con invidiabile equilibrio tra impronta autorale e connotazione sportiva, elemento questo che rende il film di McCarthy adatto  ad una platea piuttosto vasta e variegata e che piacerà senza dubbio anche a chi non ama particolarmente lo sport rappresentato su grande schermo.

Nelle sale dal 9 dicembre 2011

Note di produzione: il regista Thomas McCarthy ha co-sceneggiato il cartoon Up della Pixar e recitato in Syriana, Amabili resti e Vi presento i nostri.