E’ morto Mario Monicelli, suicida in ospedale

Mario Monicelli è morto: il regista, che aveva compiuto 95 anni lo scorso 15 maggio, si è tolto la vita lanciandosi dal quinto piano dell’ospedale San Giovanni di Roma, dov’era ricoverato nel reparto di urologia per una grave malattia (un tumore alla prostata). Lo hanno reso noto fonti sanitarie.

Monicelli, regista, sceneggiatore, attore e produttore, nasce a Viareggio nel 1915, si laurea in storia e filosofia, poi si dedica al mondo del cinema. Per il grande schermo gira sessantotto film e scrive oltre cento sceneggiature sceneggiature.

Tra i suoi più grandi successi ricordiamo: Guardie e ladri (due premi a Cannes nel 1951), I soliti ignoti (nominato agli Oscar), Padri e figli (miglior regia al Festival di Berlino del 1957), La grande Guerra (1959, vincitore del Leone d’Oro), L’armata Brancaleone (nominato alla Palma d’oro nel 1966),  Amici miei (1976, David di Donatello), Caro Michele (Miglior regista al Festival di Berlino del 1976), Un borghese piccolo piccolo (David di Donatello per la regia nel 1977, Nastro d’argento come migliore sceneggiatura lo stesso anno), Il marchese del Grillo (Miglior regia al Festival di Berlino 1982 e Nastro d’Argento lo stesso anno), Speriamo che sia femmina (1985 nastro d’argento come miglior regista e migliore sceneggiatura), Il male oscuro (1990, miglior regista al David di Donatello) Parenti serpenti (1993) e Le rose del deserto (2006). Da non dimenticare, inoltre le nomination agli Oscar del 1965 e del 1966 per le sceneggiature di Casanova ’70 e I compagni.

Monicelli, che nella sua carriera ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani, da Alberto Sordi a Totò, da Aldo Fabrizi a Vittorio De Sica, da Sophia Loren a Marcello Mastroianni, da Vittorio Gassman a Ugo Tognazzi, da Monica Vitti a Silvana Mangano, ha vinto il Leone d’oro alla carriera nel 1991, il David speciale nel 2005, e ha ottenuto riconoscimenti importanti come il titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1987, il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1994, e la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte nel 2000.

Il destino beffardo ha voluto che il maestro Monicelli abbia scelto di seguire le orme del padre, morto suicida nel 1946.