Miss Detective, recensione

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Gracie Hart (Sandra Bullock) è un’ottimo agente dell’FBI e il suo lavoro lo sa fare bene, purtroppo ha un piccolo difetto, manca di femminilità, questo non vuol dire che sia poco avvennente o che questo ne infici le capacità, ma il suo trascurarsi, una certa goffagine e la mancanza di vezzi tipici dell’universo femminile diventeranno presto un grosso ostacolo.

Il problema si presenterà quando gli verrà affidato un delicato incarico sotto copertura, l’agente dovrà iscriversi al prestigioso concorso di bellessa Miss USA con l’alias Gracie Lou Freebush e scoprire se la minaccia terroristica che incombe sul concorso di bellezza sia reale.

Naturalmente il lavoro per rendere Gracie presentabile e credibile sarà monumentale, ci vorrà un vero miracolo per sgrossare il maschiaccio e renderla un’aspirante miss minimamente credibile, almeno questo è quello che pensano Victor Mering (Michael Caine) che diventerà il pigmalione dell’agente Hart insegnandogli bon ton e trucchi da passerella e la direttice del concorso ed ex-reginetta Kathy Morningside (Candice Bergen).

Dopo aver utilizzato sul palco le sue capacità e la sua avvenenza per superare contro tutte le previsoni le eliminatorie stupendo superiori, organizzatori e il suo bel partner Eric Matthews (Benjamin Bratt) che la vedrà lentamente trasformarsi da brutto anatroccolo in cigno, Gracie porterà alla luce e sventerà un complotto ordito proprio dall’interno del concorso.

Il regista Donald Petrie veterano del genere con all’attivo una corposa serie di comedy, tra queste i romance Come farsi lasciare in 10 giorni e Le mie grasse grosse vacanze greche si cimenta con un’intrigante commistione tra il poliziesco e la comedy più frivola e divertente, in questo caso sostenuta in toto da una briosa messinscena, una bravissima Sandra Bullock che sfodera la sua vis comica con notevole efficacia e un paio di jolly come i veterani Michael Caine e William Shatner.

Miss Detective oltre ad una delle migliori performance della Bullock, riesce con intelligenza a miscelare due generi che quando utilizzati a dovere nobilitano script come in questo caso sin troppo scontati. Il film all’epoca sbancò i botteghini superando abbondantemente i 200 milioni di dollari d’incasso, il che ha richiesto un sequel Miss FBI-Infiltrata speciale, meno genuino e riuscito dell’originale, ma comunque estremamente godibile.