Lontano dal paradiso: recensione

far_from_heavenStati Uniti, autunno 1957, la famiglia Whitaker è una di quelle famiglie che molti invidiano e altri tentano invano di imitare, il signor Ray Whitaker (Dennis Quaid)  è un serissimo e distinto impiegato a capo di una ditta che vende televisori, la bella moglie, la signora Cathy (Julianne Moore), è la casalinga perfetta, moglie sobria ed elegante e madre premurosa, aggiungiamoci due simpatici e confusionari marmocchi ed abbiamo un perfetto quadretto da spot pubblicitario.

La vita in casa Whitaker scorre apparentemente tranquilla, ma sotto la superficie qualcosa di appena percettibile, ma devastante, sta per venire a galla, qualcosa che ha il potere di minare e distruggere l’amato idillio familiare tanto faticosamente costruito, ma che evidentemente si regge su fondamenta alquanto fragili.

Il corpo estraneo che rischia di devastare la famiglia Withaker è proprio Ray, anzi, non lui quanto la sua identità sessuale che lo porta nottetempo in bar equivoci a cercare uomini e sesso alternativo a quello che gli offre la sua moglie perfetta.

Scoperto l’inganno del marito ecco incrinarsi e poi rompersi definitivamente il bel giocattolo familiare, aiutato dall’affettuosa amicizia che la donna stringe con il giardiniere di colore che lavora per lei, una bomba nella tranquilla e fintamente linda comunità di Hartington nel conservatore stato del Connecticut, che porterà dolorose conseguenze e grandi cambiamenti per tutti.

Lontano dal paradiso è un elegante e intenso melò sulla manifesta incapacità della società americana negli anni della segregazione razziale e del puritanesimo ad affrontare la diversità in qualunque forma si manifesti, ma anche lo scavare in un prototipo di famiglia perfetta, ma troppo artefatta, figlia di un american dream da spot pubblicitario.

Il cast è notevole, una Julianne Moore bellissima, algida e al contempo carica di emozioni sin troppo controllate ed un’intenso Dennis Quaid che si dimostra per l’ennessima volta uno degli attori più versatili del cinema statunitense, ma anche il piu sottovalutato di sempre. Dietro la macchina da presa il regista Todd Haynes che già ci aveva convinto con la fiaba musicale sul glam-rock Velvet Goldmine con un Christian Bale in una versione molto alternativa.