L’arrivo di Wang, recensione

Gaia (Francesca Cuttica) è un interprete di cinese che si ritrova a dover svolgere un misterioso incarico per una non meglio precisata istituzione governativa che ha preso custodia un alieno che parla solo cinese. Mr. Wang, questo il nome con cui viene chiamato l’alieno, dopo essere stato consegnato alle autorità da una donna che lo ha trovato ad armeggiare nel suo seminterrato, si ritrova ora legato in una sala interrogatori di una struttura sorvegliato a vista. Gaia si troverà così a far da traduttore alle domande postegli da un personaggio piuttosto ambiguo di nome Curti (Ennio Fantastichini), che non crede ad una sola parola di quello che l’alieno continua a ripetergli e cioè di essere venuto in pace, così non ci vorrà molto prima che l’uomo passi a metodi di coercizione estremi, provocando lo sdegno e la ribellione di Gaia.

Dopo la fumettosa e rappeggiante comedy-horror Zora la vampira, stavolta l’incursione nel cinema di genere dei Manetti Bros ha il sapore della fantascienza classica, quella con alieni e istituzioni governative. I fratelli Manetti per questo nuovo film scelgono di filtrare il genere attraverso i tipici elementi ansiogeni e tensivi del thriller a sfondo psicologico, avendo la fortuna di poter contare su un parterre di attori tutti credibili, alieno compreso con un Fantastichini piuttosto in forma e una bravissima Francesce Cuttica che riece a creare la giusta empatia e a rendere oltremodo efficace la sua performance.

I Manetti con L’arrivo di Wang sfoggiano una confezione visivamente curatissima, dalla fotografia alla colonna sonora, senza dimenticare gli effetti vivisi di buona fattura considerando tutti gli evidenti limiti imposti dal budget, non manca il messaggio di fondo con tutti i crismi autorali del caso, dalla fobia del diverso al fil rouge sempre attualissimo che ci parla di diritti umani e terrorismo, insomma di carne al fuoco ce n’è molta e grazie ad una regia che centellina con dovizia la tensione e un finale che spariglia con ironia le carte, i due filmmakers romani allestiscono senza dubbio una delle loro migliori prove.

Nelle sale a partire dal 9 marzo 2012

Note di produzione: la colonna sonora è stata composta da Pivio & Aldo De Scalzi (Viola bacia tutti, Casomai), mentre gli effetti visivi sono a cura della Palantir Dogital Media. Il film ha vinto due premi al Trieste International Science+Fiction 2011, un Méliès d’argento per il miglior lungometraggio fantastico europeo e un Premio Nocturno Nuove Visioni per il miglior film, oltre ad aver partecipato al Festival di Venezia 2011 nella sezione Controcampo italiano vincendo un premio speciale per la produzione.